Confcommercio Imprese per l’Italia – Sicilia, unitamente a diverse imprese associate, operanti nel settore della ristorazione e dei bar, hanno conferito incarico a Vocati – Studio Legale, coordinato dagli avv.ti Giacomo Bellavia e Alberto Maria Fichera, di proporre un ricorso al TAR Lazio avverso l’ordinanza del 4 novembre 2020 del Ministro della Salute nella parte in cui dispone l’applicazione delle misure di contenimento del contagio di cui all’art. 2 del DPCM del 3 Novembre 2020 nei confronti della Sicilia, che colloca la Sicilia in uno scenario di tipo 3 con livello di rischio alto.
Il ricorso è stato curato dal team di professionisti del dipartimento appalti e diritto amministrativo dello studio, coordinato dall’avv. Martina Scaletta, supportati altresì dall’avv. Luigi Carbone, esperto in materie pubblicistiche.
Il ricorso è stato depositato nella giornata odierna, nell’interesse degli esercenti le attività dei servizi di ristorazione e di bar, in quanto direttamente colpiti dalle misure restrittive, avverso la suddetta ordinanza, ritenuta illegittima sotto diversi profili. L’impugnativa, in particolare, tende ad ottenere una pronuncia di illegittimità dell’ordinanza, in quanto, collocando la Sicilia nello scenario di tipo 3 ha posto in essere una decisione manifestamente ingiusta, irragionevole, basata su dati non resi pubblici e/o comunque su dati non correttamente interpretati e che, in definitiva, ha portato ad una ingiusta ed ingiustificata disparità di trattamento delle imprese siciliane rispetto a quelle delle altre regioni.
I ricorrenti, quindi, non contestano l’esigenza di introdurre misure di contenimento del rischio epidemico, né chiedono alcun risarcimento del danno, ma rivendicano la tutela del legittimo interesse a che l’azione del Ministero odierna parte resistente sia esercitata in maniera corretta, coerente e non discriminatoria, nonché la tutela del diritto costituzionale alla libertà di iniziativa economica, seppur sottoposto alle medesime restrizioni delle imprese degli altri territori in zona gialla.
Con il ricorso si è chiesto al TAR Lazio di emettere in via d’urgenza una misura cautelare monocratica che disponga l’inapplicabilità alla Regione Siciliana delle misure previste dall’art. 2 del DPCM del 3 Novembre 2020.