Posizione geografica strategica e stabilità economica, giuridica e sociale rendono il Lussemburgo una delle destinazioni più attrattive per gli investitori. A raccontarlo sono Fabio Trevisan, head dell’Italian Desk e del dipartimento Litigation e Gaëlle Felly, partner del dipartimento fiscale e membro dell’Italian Desk di BSP, consulente di riferimento per gli investimenti italiani in Lussemburgo.
Quali trend vediamo in Lussemburgo specie per le Pmi italiane?
Il Lussemburgo rappresenta da sempre un importante hub per le aziende italiane, sia da un punto di vista finanziario, sia commerciale, e gode di una forte presenza di realtà operanti nell’ambito delle costruzioni, del food e dell’horeca, dei prodotti chimici, della logistica fino ad arrivare al tech e alla green economy. L’eccellenza dei prodotti e del know-how italiani sono decisamente interessanti per un sistema paese come quello lussemburghese che deve molto, in termini di crescita, all’apporto e alle interconnessioni con paesi esteri, sia confinanti che non. Essendo inoltre il secondo centro finanziario a livello europeo, Lussemburgo si distingue certamente nell’attrarre realtà legate ai servizi bancari, finanziari e assicurativi.
Quali sono i più forti punti di attrazione per quanto riguarda il Lussemburgo? La fiscalità è ancora un driver per gli imprenditori italiani per stabilire il proprio business a Lussemburgo?
Per i player italiani, Lussemburgo è un mercato interessante soprattutto per il contesto economico, giuridico e sociale decisamente sicuro, stabile e favorevole al business. Da anni gli operatori economici vengono in Lussemburgo per motivi diversi dalla tassazione, privilegiando questa stabilità e il contesto finanziario. Con un rating di tripla A confermato anno dopo anno e un Pil per il 2021 superiore a 60 miliardi di euro, il Lussemburgo offre il Pil pro capite più alto d’Europa (oltre 114 mila euro).
Eccellenti indicatori economici, incluso un debito pubblico di solamente 24,50% del Pil, si affiancano ad una posizione centrale rispetto all’Europa, ad un continuo rafforzamento dei servizi infrastrutturali e tecnologici, a una posizione pionieristica rispetto alle tematiche della sostenibilità e Esg.
Qual è oggi il ruolo del consulente e quale la vostra strategia come Studio?
Il valore aggiunto di un consulente all’estero è certamente quello di porsi come trait d’union tra l’imprenditore italiano, il suo modo di interagire con il mercato e il contesto estero in cui ci troviamo. Sin dalla fondazione dello studio, l’Italian Desk di BSP, costituito da avvocati di formazione italiana e italofoni, si pone come nodo centrale con anima italiana di una rete di contatti, servizi e assistenza a disposizione di clienti italiani che intendono operare in o via Lussemburgo, e di clienti stranieri che desiderano, a loro volta, investire in Italia. L’Italian Desk fornisce un’assistenza legale ad ampio raggio, approfondendo e gestendo i casi più complessi sia per le strutture internazionali che per le realtà di piccole o medie dimensioni, oltrepassando il concetto di assistenza legale, ponendosi come vero business partner nel contesto dell’internazionalizzazione di un’impresa.