Vat in the Digital Age: pronta la rivoluzione europea dell’Iva

Quali sono le sfide che digitalizzazione e innovazione impongono in materia fiscale? Rispondono Alessandro Mastromatteo e Benedetto Santacroce.

Quali sono le sfide che digitalizzazione e innovazione impongono in materia fiscale? Cosa si intende per e-procurement e per passaporto digitale dei prodotti? Le Fonti Legal lo ha chiesto a Benedetto Santacroce, fondatore di Santacroce & Partners, e ad Alessandro Mastromatteo, Partner dello Studio.

Il nuovo Codice appalti e il sistema generale nazionale di e-procurement pongono i contratti pubblici al banco di prova del digitale, promuovendo la domanda pubblica di innovazione. Cosa cambierà per le aziende?
Il sistema di approvvigionamento pubblico, come disegnato dal nuovo Codice appalti, è caratterizzato in maniera profonda dalla digitalizzazione integrale del ciclo degli acquisti, interessando programmazione, progettazione, pubblicazione, affidamento ed esecuzione dell’appalto attraverso l’utilizzo di piattaforme e servizi digitali fra loro interoperabili. Si punta a realizzare un vero e proprio ecosistema nazionale di approvvigionamento digitale (e-procurement) che consentirà non solo la redazione o l’acquisizione degli atti in formato nativo digitale, ma anche la pubblicazione e la trasmissione dei dati e documenti alla Banca dati nazionale dei contratti pubblici, l’accesso elettronico alla documentazione di gara, la presentazione del documento di gara unico europeo in formato digitale e l’interoperabilità con il fascicolo virtuale dell’operatore economico, oltre che la presentazione delle offerte, l’apertura, la gestione e la conservazione del fascicolo di gara in modalità digitale ed il controllo tecnico, contabile e amministrativo dei contratti. Questo porterà inevitabilmente i fornitori a “modernizzare” le modalità con cui interagiscono con i clienti pubblici ma, a tendere, non potrà che costituire un valido modello di riferimento anche per il ciclo di acquisti dei soggetti privati, ad oggi gestito in maniera ancora non del tutto digitalizzata.

Altre novità in tema di digitalizzazione e innovazione giungono anche dall’Unione Europea. Pensiamo al nuovo regolamento e- IDAS che prevede l’identità digitale e il passaporto digitale dei prodotti o al recente piano d’azione della Commissione Europea “VAT In the Digital Age package (VIDA)”. In questo caso cosa cambierà?
Con il pacchetto di misure VIDA – Vat in the Digital Age, presentato dalla Commissione Europea lo scorso 8 dicembre 2022 e in corso di approvazione, è stata pianificata una vera e propria rivoluzione digitale dell’IVA che, a partire dal 1° gennaio 2024, traguarderà al 1° gennaio 2028 salvo slittamenti. Le principali novità introdurranno l’obbligo di fattura in formato elettronico strutturato UBL o CII delle operazioni intra-UE con trasmissione di report digitali (DRR) in tempo reale transazione per transazione; la previsione di una partita IVA unica (SVR) utilizzabile in tutta l’Unione Europea; nuovi obblighi IVA in capo ai gestori di piattaforme on-line di vendita di servizi di trasporto e di alloggi. Le imprese devono sin da subito introdurre nei propri sistemi gestionali i correttivi necessari e funzionali a farsi trovare pronte alle scadenze predeterminate.

Quali sono le tematiche che più frequentemente sono poste alla vostra attenzione dai clienti e su cosa state lavorando per aiutarli nell’attività di adeguamento e compliance?
L’attività consulenziale del nostro Studio, muovendo da tematiche di matrice fiscale, è coinvolta nella gestione dei flussi documentali aziendali, coadiuvando i nostri clienti nell’indagare la possibilità di utilizzare modalità e strumenti elettronici di sottoscrizione, generazione e scambio documentale e analizzandone il rispetto della normativa primaria ai fini del rispetto della compliance.
La piena operatività, ad esempio, dal 1° gennaio 2022, delle Linee Guida AgID su formazione, gestione e conservazione dei documenti ha costituito e costituisce un’occasione per rimodulare i processi aziendali, sfruttando i vantaggi e i benefici derivanti dalla tecnologia, disponendo di dati interoperabili ed accessibili in maniera certa ed autoconsistente alle funzioni interessate, anche in previsione della realizzazione del TCF – Tax Control Framework una delle architravi della delega fiscale in corso di approvazione.

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