Avvocati penalisti in sciopero dal 10 al 12 luglio: ecco i motivi

L'Unione delle Camere penali ha proclamato un'astensione dalle udienze per denunciare il grave sovraffollamento e i suicidi nelle carceri italiane.

L’Unione delle Camere penali ha deciso di astenersi dalle udienze e da qualsiasi attività giudiziaria nel settore penale nei giorni 10, 11 e 12 luglio 2024. Questa decisione è stata presa in seguito alla conclusione di una maratona oratoria che ha evidenziato gravi criticità nel sistema carcerario italiano.

Avvocati in sciopero: contesto e motivazioni della protesta

La maratona oratoria, avviata il 29 maggio scorso, ha rappresentato un’ampia denuncia pubblica. Essa ha mirato a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione inumana dei detenuti, il degrado delle strutture carcerarie e le inefficienze del sistema giudiziario penale. Tale iniziativa è stata una risposta alla mancanza di riforme strutturali e alla persistente indifferenza politica di fronte al dramma del sovraffollamento e dei suicidi nelle carceri.

Il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ha esortato ripetutamente le autorità italiane ad adottare misure urgenti per affrontare l’allarmante aumento dei suicidi in carcere, senza però vedere risultati concreti.

Delibera dell’unione delle camere penali italiane

Il Presidente Francesco Petrelli e il Segretario Rinaldo Romanelli hanno firmato la delibera di astensione, che ha l’obiettivo di sollecitare un’immediata azione politica per migliorare le condizioni carcerarie. La protesta culminerà in una manifestazione il 11 luglio 2024, a Piazza dei Santi Apostoli, a partire dalle ore 14.30. Questo evento vedrà la partecipazione di tutte le Camere Penali territoriali e di associazioni civili e politiche sensibili all’emergenza carceraria.

Azioni richieste e impatto attuale

La delibera prevede la trasmissione urgente della protesta alle massime cariche istituzionali italiane, al fine di sollecitare un intervento immediato per migliorare le condizioni delle carceri italiane e ridurre il sovraffollamento. Nonostante il crescente numero di detenuti e i gravi problemi di sovraffollamento, la magistratura non sembra ancora pronta a rivedere in modo significativo l’uso della custodia cautelare e delle pene sostitutive.

La protesta delle Camere Penali rappresenta un appello urgente alla politica affinché assuma una posizione decisiva e concreta di fronte alla crisi carceraria. La manifestazione del 11 luglio sarà un momento cruciale per portare avanti questa battaglia per i diritti umani fondamentali all’interno delle carceri italiane.

Con questa delibera, l’Unione delle Camere Penali Italiane si propone di fare pressione per un cambiamento tangibile e per migliorare le condizioni di vita dei detenuti, continuando a monitorare da vicino gli sviluppi futuri e le risposte delle istituzioni alle richieste avanzate.

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