Decreto salva casa 2024: novità sulla sanatoria delle difformità parziali e variazioni essenziali

Il Decreto Salva Casa 2024 introduce novità per sanare difformità edilizie, consentendo aumenti di cubatura, cambi di destinazione e altre varianti

Il Decreto Salva Casa, promosso dal ministro delle infrastrutture Matteo Salvini, introduce importanti novità per la sanatoria degli aumenti di cubatura e delle variazioni essenziali. La legge di conversione del Dl 69/2024 amplia il campo delle sanatorie sulle difformità parziali, includendo ora anche gli aumenti consistenti di cubatura o della superficie di solaio. Tuttavia, come riportato da Il Sole 24 Ore, rimangono alcuni vincoli: le variazioni devono essere contemporanee al titolo e conformi alla normativa edilizia vigente all’epoca della domanda di sanatoria, rispettando la cosiddetta doppia conformità.

Decreto salva casa 2024: cosa cambia

Il decreto salva casa 2024 rappresenta un importante passo avanti per la regolamentazione delle difformità edilizie e l’aggiornamento delle norme urbanistiche. Le nuove disposizioni permetteranno una maggiore flessibilità e semplificazione nei processi di sanatoria, favorendo interventi di recupero e riqualificazione. Tuttavia, rimane essenziale rispettare i criteri di conformità alla normativa edilizia vigente per garantire un equilibrio tra innovazione e sicurezza.

Sanatoria delle varianti

Una delle norme più rilevanti riguarda le varianti realizzate prima del 1977. Ad esempio, possono essere regolarizzate difformità come una finestra non realizzata o un cornicione ampliato. Per dimostrare l’epoca dei lavori, è possibile fare riferimento a documenti catastali, fotografie o altre prove. In assenza di tali evidenze, un professionista potrà attestare l’epoca dei lavori sotto la propria responsabilità. Il proprietario dovrà presentare una Scia e pagare una sanzione solo in caso di parziale difformità. Per le varianti essenziali, invece, non è prevista questa possibilità. Le difformità parziali potranno essere sanate come tolleranze costruttive, senza il pagamento di sanzioni. Il decreto sarà discusso in Aula con la fiducia.

Difformità nelle parti comuni

Una delle principali novità del decreto salva casa è che le difformità e gli abusi presenti nelle parti comuni di un condominio non potranno più bloccare i lavori di riqualificazione di un appartamento. Allo stesso modo, le irregolarità in un immobile non impediranno le opere nelle parti comuni. È stato deciso che, per attestare lo stato legittimo delle singole unità immobiliari, le difformità nelle parti comuni dell’edificio non sono rilevanti, e viceversa. Inoltre, l’obbligo di rimuovere gli abusi edilizi entro 90 giorni potrà essere esteso fino a 240 giorni, offrendo 150 giorni in più.

Nuove regole per i mini-appartamenti

Cambiano anche i requisiti igienico-sanitari per i mini-appartamenti. Sebbene non sia prevista una riforma completa dell’abitabilità, il progettista responsabile dell’intervento potrà asseverare la conformità alle norme igienico-sanitarie in alcuni casi eccezionali. Saranno ammessi locali con un’altezza minima di 2,40 metri, inferiore ai 2,70 metri attualmente previsti dalla legge. I monolocali potranno avere una superficie minima di 20 metri quadrati, rispetto ai 28 attuali, mentre i bilocali potranno ridursi da 38 a 28 metri quadrati. Queste eccezioni saranno condizionate a interventi di recupero.

Cambi di destinazione d’uso

Il Decreto Salva Casa introduce anche novità sui cambi di destinazione d’uso. Saranno considerati cambi di destinazione d’uso senza opere quelli che rientrano nell’edilizia libera. Questi interventi non saranno considerati rilevanti, permettendo cambiamenti di destinazione d’uso con o senza opere. Inoltre, i piani urbanistici potranno consentire i cambi di destinazione d’uso di primi piani e seminterrati, laddove previsto dalla legislazione regionale.

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