Quali sono i Paesi sicuri per il rimpatrio? Ecco cosa prevede il nuovo decreto del Governo Meloni

Cambia l'elenco dei Paesi sicuri. Ecco quali Paesi sono stati esclusi e quali sono le nuove regole per i rimpatri stabilite dal Governo.
paesi sicuri

Durante il Consiglio dei Ministri del 21 ottobre 2024, il Governo italiano ha espresso la propria posizione sul Caso Albania scoppiato pochi giorni prima. Il 18 ottobre, infatti, il tribunale di Roma non aveva convalidato il trattenimento di dodici richiedenti asilo che si trovavano nei centri di detenzione in Albania.

Nel decreto del 21 ottobre, il Governo ha stabilito delle nuove regole per il rimpatrio, cambiando la lista dei Paesi sicuri. Ma quali sono i Paesi considerati sicuri? Ecco l’elenco completo.

Cos’è la lista dei Paesi sicuri: definizione, com’è nata e come cambia tra i vari Stati europei

Il patto attualmente in vigore tra Italia e Albania prevede il trasferimento in territorio albanese dei richiedenti asilo intercettati da navi italiane. La decisione della magistratura italiana ha però rallentato la procedura, che, secondo il patto Roma-Tirana dovrebbe essere rapida.

La decisione è stata basata su una sentenza della Corte di Giustizia europea, secondo cui un Paese è sicuro solo se lo è per tutti i cittadini e in tutto il suo territorio. In risposta alla sentenza della magistratura, il Governo ha varato un decreto sui Paesi sicuri, cambiandone il numero totale e le regole. Diventando legge, i giudici italiani non potranno più intervenire direttamente sulla lista, ma sono valutarne la costituzionalità.

Cos’è la lista dei Paesi sicuri?

Ma cos’è esattamente la lista dei paesi sicuri? Si tratta di un elenco di Paesi ritenuti sicuri per il rimpatrio perché privi di persecuzioni o conflitti. I cittadini di questi Stati, dunque, non avrebbero alcun motivo valido per chiedere asilo in un altro Paese e per questo possono essere rimpatriati.

Com’è nata la definizione di Paese sicuro?

Il concetto di “Paesi sicuri” è stato molto criticato. Il primo Stato a introdurlo è stato la Danimarca negli anni ’80, in quanto puntava a ridurre il numero di migranti provenienti dalla Germania. Rapidamente si è diffuso negli altri Paesi europei, fino a diventare parte dell’Europa stessa.

Quando un Paese è sicuro secondo l’Unione Europea

La definizione di Paese sicuro attualmente in uso nell’Unione Europa è la seguente:

Uno stato in cui, sulla base della situazione giuridica, dell’applicazione della legge all’interno di un sistema democratico e della situazione politica generale, si può dimostrare che non ci sono generalmente e costantemente persecuzioni

Lo scopo di questa definizione è quello di individuare velocemente i Paesi i cui cittadini emigrati possono avere procedure accelerate per la richiesta d’asilo. Partendo dal presupposto che le motivazioni alla base dell’emigrazione siano, quindi, infondate, le domande vengono esaminate ed evase più rapidamente.

Il rifiuto della richiesta d’asilo non è però automatico, perché ogni caso va analizzato individualmente. Il richiedente asilo ha quindi la possibilità di dimostrare che il suo Paese di provenienza non è sicuro per il suo caso specifico.

Quali sono i Paesi sicuri? La lista italiana e le differenze con gli altri Stati europei

Non esiste un’unica lista dei Paesi sicuri valida in tutto il territorio europeo. Infatti, 19 Stati membri dell’Unione Europea hanno individuato un elenco di Paesi ritenuti sicuri per il rimpatrio, che però differisce in maniera significativa da uno Stato all’altro.

Pensando alla situazione attuale del Caso Albania, il territorio albanese è ritenuto sicuro dalla maggior parte degli Stati europei. Se consideriamo, invece, la Turchia, essa si trova solamente all’interno di 3 liste nazionali. Per questo non è raro che capiti che molti richiedenti asilo facciano domanda negli Stati dove è più probabile che verranno accolti.

La lista dei Paesi sicuri: le critiche delle organizzazioni per i diritti umani

Il concetto di “Paese sicuro” è ancora soggetto a critiche, soprattutto da parte delle organizzazioni per i diritti umani. La paura, sostengono, è che una lista di Paesi sicuri possa portare a discriminazioni e rifiuti sulla base di motivazioni non adeguate. Secondo l’Associazione europea per i diritti dell’uomo, infatti:

Nessuno può garantire che un Paese sia sicuro per tutti i suoi cittadini

All’interno delle liste sono inoltre presenti Paesi con situazioni politiche ed economico-sociali molto diverse tra di loro e questo rischia di mettere in dubbio la validità della lista stessa. Il fatto stesso che esistano delle liste diverse nei diversi Stati è un elemento a favore di questa posizione, in quanto evidenzia la complessità e la soggettività dell’idea di Paese sicuro.

Quali sono i Paesi sicuri per il rimpatrio secondo l’Italia

Il 21 ottobre 2024 il Governo italiano ha approvato un nuovo decreto, con il quale ha modificato la lista dei Paesi considerati sicuri.

I Paesi ritenuti sicuri per il rimpatrio sono così passati da 22 a 19, con la rimozione dall’elenco del Camerun, della Colombia e della Nigeria. La motivazione di questo cambiamento è nella documentazione di casi di violazione dei diritti umani o di conflitti in corso, anche solo in aree circoscritte del Paese.

Camerun, Colombia e Nigeria, quindi, a differenza di quanto stabilito in precedenza, non sono più considerati dei Paesi sicuri per il rimpatrio. Egitto e Bangladesh, i Paesi d’origine dei migranti a cui è stato rifiutato il trattenimento in Albania, rimangono nell’elenco.

La lista completa dei Paesi sicuri secondo il Governo italiano è quindi la seguente:

  • Albania
  • Algeria
  • Bangladesh
  • Bosnia-Erzegovina
  • Capo Verde
  • Costa d’Avorio
  • Egitto
  • Gambia
  • Georgia
  • Ghana
  • Kosovo
  • Macedonia del Nord
  • Marocco
  • Montenegro
  • Perù
  • Senegal
  • Serbia
  • Sri Lanca
  • Tunisia

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