Con i suoi 38 partner dedicati e un portafoglio d’alto profilo, lo studio Gop si afferma come numero uno del settore. Conferme anche per Gatti Pavesi Bianchi, BonelliErede e Legance. E dopo un anno positivo sul fronte fusioni&acquisizioni, il 2017 è partito ancora più brillante
[auth href=”https://www.lefonti.legal/registrazione/” text=”Per leggere l’intero articolo devi essere un utente registrato.
Clicca qui per registrarti gratis adesso o esegui il login per continuare.”]Gianni Origoni Grippo Cappelli & partners si piazza in vetta alla classifica m&a del 2016. Lo studio legale, con in prima fila i name partner Francesco Gianni e Roberto Cappelli, ha infatti seguito i top deal a nove zeri dell’anno passato: dalla privatizzazione di Poste Italiane all’acquisizione della quota Saipem da parte del Fondo strategico italiano, alla scissione Enel Green Power.
A seguire, Gatti Pavesi Bianchi, dalla parte di Banco Popolare nella fusione con Banca Popolare di Milano e con Quaestio Capital Management nell’operazione Fondo Atlante. Ma tra gli studi in campo nelle operazioni più importanti nell’ambito corporate m&a troviamo Chiomenti, Allen&Overy, Clifford Chance, Legance, BonelliErede, Latham&Watkins, Pavia e Ansaldo, Freshfields.
D’altra parte, sono queste le law firm che, secondo la ricognizione effettuata da Legal, stanno investendo maggiormente nel settore, con schiere di partner che operano nel team m&a. A partire da Chiomenti che insieme a Gop vanta il maggior numero di soci dedicati (38), laddove però per Chiomenti rappresentano ben il 60% del totale dei partner e per Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners il 39%. Subito dietro BonelliErede, con 31 partner, che corrispondono a oltre il 50% del totale, e Pavia e Ansaldo, che mette in campo 26 soci (62%). A livello di turnover, invece, è Legance lo studio che ha cambiato di più nel 2016, con ben 11 ingressi e nove uscite. Per il resto, le law firm più attive nel settore non hanno effettuato stravolgimenti.
Ecco nel dettaglio le operazioni principali del 2016 e le previsioni degli avvocati top dell’m&a sul futuro del settore nei prossimi mesi.
Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners oltre alle operazioni citate, ha prestato assistenza a Banca Popolare di Milano nella fusione con Banco Popolare. A parere di Alfredo D’Aniello, «le prospettive di crescita dell’m&a saranno positive anche nel 2017, nonostante le continue incertezze del quadro geopolitico. Dal punto di vista legale, fermo restando che ogni contratto presenta caratteristiche diverse in funzione della specifica tipologia di operazione e del settore in cui questa viene annunciata, prevediamo un incremento in percentuale significativo di cross border, quindi in generale è previsto un aumento del livello di conoscenza richiesto delle giurisdizioni extra Ue».
Gatti Pavesi Bianchi, invece, ha seguito, tra gli altri, Ruffini Partecipazioni nella negoziazione di una partnership strategica con due soci investitori internazionali e conferimento dell’intera partecipazione in Moncler attualmente detenuta da Ruffini (32%) in una società di nuova costituzione, e Lactalis nell’offerta pubblica di acquisto di Parmalat. A parere di Stefano Valerio, partner di Gpb, i settori più attivi del 2017 saranno «l’alimentare e l’energy, con un occhio sempre alle banche. L’alimentare, perché è un settore che sta realizzando ottimi tassi di crescita e dove gli operatori sono piccoli e devono aggregarsi per essere competitivi sui mercati esteri; l’energia perché ci sono diverse società che devono ancora trovare una collocazione strategica o sono di gruppi stranieri che hanno intenzione di dismetterle. Quanto al contributo del private equity al settore dell’m&a, credo che l’anno in corso vedrà un aumento delle operazioni legato anche alla maggiore disponibilità delle banche a concedere finanziamenti. Inoltre alcuni operatori stranieri hanno ricominciato a guardare all’Italia».
BonelliErede ha assistito Ge Capital per gli aspetti di diritto italiano della cessione di Interbanca a Banca Iifis (che è stata seguita da Clifford Chance). Inoltre, lo studio ha prestato assistenza, in collaborazione con la firm cinese Jingtian & Gongcheng, a Suning nell’acquisizione di una partecipazione di maggioranza dell’Inter. BonelliErede è entrato anche nella scalata a Rcs, assistendo il gruppo Cairo Communications.
«L’attività di m&a nel mese di gennaio», afferma il partner Umberto Nicodano, «è stata particolarmente effervescente con operazioni annunciate anche di notevole rilievo. Questo inizio d’anno scoppiettante fa seguito a un buon 2016 che ha visto significative operazioni di m&a un po’ in tutti i settori industriali, molta attività nel settore bancario e infrastrutturale, un’importante presenza dei fondi in aste molto combattute anche grazie alla disponibilità di finanziamenti a condizioni molto favorevoli e un ritorno in forze degli acquirenti industriali stranieri. Pur in presenza di rischi macroeconomici e legati al quadro politico molto instabile, non solo in Italia, prevediamo un’attività di m&a sostenuta nel 2017. Oltre alle banche, è ragionevole prevedere un grande interesse per operazioni nei settori healthcare, food e pet food e toiletries e naturalmente nel fashion».
Legance ha seguito Eurostazioni nella cessione del 100% di Grandi Stazioni Retail ai gruppi acquirenti assistiti da BonelliErede e Gpb, mentre ha prestato assistenza legale a Swisscom nell’ambito dell’accordo quadro sottoscritto insieme a Fastweb con F2i Sgr, Fsi Investimenti, Cdp Equity e Metroweb Italia relativo, inter alia, alla vendita della partecipazione detenuta da Swisscom Italia in Metroweb e alla sottoscrizione di un accordo commerciale tra Fastweb e Metroweb. All’interno dell’operazione, Freshfields ha seguito F2i. «Il 2016 è stato un anno particolarmente attivo e nonostante le incertezze collegate alla situazione politica italiana e internazionale», afferma Filippo Troisi, partner di Legance, «le prospettive sembrano essere molto positive per il 2017».
Latham & Watkins ha prestato assistenza, tra gli altri, a Cvc Capital Partners nell’acquisizione di Sisal Group dai fondi gestiti da Apax Partners, Permira e Clessidra. Ha seguito inoltre Alisarda in relazione alla vendita del 49% di Meridiana a Qatar Airways. Secondo lo studio, «il volume delle operazioni m&a in Italia negli ultimi 18/24 mesi è stato molto rilevante in diversi settori. E la tendenza di continua crescita, soprattutto in settori come moda, alimentare, banche e assicurazioni».
Cms ha assistito Coherent per l’acquisizione di Rofin-Sinar Technologies, uno dei maggiori sviluppatori e produttori di fonti laser industriali ad alta prestazione, per un valore stimato di circa 942 milioni di dollari. «Il 2017 dovrebbe registrare un risultato complessivamente positivo», afferma il partner Pietro Cavasola. «Tuttavia riteniamo che malgrado l’incremento, la maggioranza delle operazioni saranno sotto il miliardo di euro».
Freshfields ha assistito Ck Hutchison, società di controllo di H3g Italia, in relazione alla fusione tra 3 e Wind. E l’assistenza al fondo di private equity One Equity Partners nella cessione ai fondi di private equity Nb Renaissance e Apax VIII, dell’intera partecipazione detenuta in Engineering-Ingegneria Informatica.
Clifford Chance ha partecipato all’Opa Rcs, seguendo International Media Holding, la newco guidata da Investindustrial con Diego Della Valle, Mediobanca, Pirelli e Unipol nell’Opa concorrente su Rcs in risposta all’offerta pubblica di scambio di Cairo Communication. Inoltre, ha seguito il consorzio di Poste Italiane, Cassa depositi e prestiti e Anima nell’offerta volta all’acquisizione di Pioneer, la società di asset management di UniCredit. Lo studio ha inoltre assistito Poste Italiane in relazione agli accordi consortili. «Con Brexit a livello globale e il referendum costituzionale in Italia», spiega Paolo Sersale, partner dello studio, «non avrebbe sorpreso un rallentamento nel volume delle operazioni di m&a; al contrario, l’Italia nel 2016 ha registrato un aumento di oltre il 15% rispetto all’anno precedente, concentrato in particolare verso operazioni di taglia ridotta. Le previsioni indicano una crescita, divisa quasi equamente tra transazioni domestiche (valore stimato: 14 miliardi di euro) e operazioni transnazionali (12,5 miliardi). Questa tendenza dovrebbe essere alimentata da un’accelerazione del processo di consolidamento in alcuni settori chiave quali quello finanziario, quello dei servizi e quello del consumo. Inoltre, i trend dell’m&a continueranno a essere sostenuti da investimenti di investitori esteri interessati alle “eccellenze italiane”: la moda, l’alimentare e il manifatturiero.».
Hogan Lovells, nel 2016, ha prestato assistenza SabMiller per la parte italiana dell’operazione di cessione di Peroni ad Asahi, con il gruppo giapponese acquirente seguito da Allen&Overy. Inoltre, tra i deal principali ha assistito il fondo private equity 21 Investimenti nell’acquisizione del 70% di Philippe Model. Secondo Leah Dunlop, partner dello studio, «negli ultimi due anni si è registrato un lieve miglioramento nell’economia italiana. Gli investitori stranieri sono ora più attivi e più interessati a operare in Italia e l’aumento delle esportazioni e gli investimenti trainati dalla ripresa economica globale hanno contribuito a questa tendenza generale positiva».
Orrick è stato advisor legale di Glennmont Partners in tutte le attività connesse all’acquisizione di un portafoglio di impianti eolici da Iberdrola. Glennmont ha acquisito, tramite un veicolo di investimento, il 100% delle azioni di Ser S e del 4% delle azioni di Ser 1, società congiuntamente titolari del portafoglio di impianti operativi in Sicilia e Puglia. Lo studio ha seguito anche Woolrich nella sua fusione con Woolrich Europe, licenziataria dei marchi Woolrich in Europa e Asia, di proprietà della società italiana W.P. Lavori in corso. «Da quanto possiamo osservare», dice il partner Marco Nicolini, «prosegue l’interesse alle società di eccellenza del mercato italiano da parte di gruppi stranieri, per investimenti industriali più che speculativi. D’altro canto, un fenomeno interessante che stiamo osservando è il sempre maggiore interesse da parte dei nostri clienti corporate a far entrare investitori istituzionali nel capitale sociale, anche ai fini di ridimensionare l’indebitamento strutturale verso il ceto bancario».
Pavia e Ansaldo è stato protagonista dell’acquisizione, da parte di Surfaces Technological Abrasives, dell’intero capitale sociale di Adi. Ha assistito inoltre Bio-Techne Corporation nell’acquisizione, attraverso la controllata inglese del gruppo, dell’intero capitale sociale di Space Import-Export, società distributrice di prodotti destinati alla ricerca biomedica e al mercato della diagnostica.
Allen & Overy, tra gli altri, ha assistito VimpelCom, società controllante di Wind, nell’accordo per costituire una joint venture paritetica con Ck Hutchison Holdings. Secondo il partner Giovanni Gazzaniga, «l’attività m&a in Italia per il 2017 resterà significativa, soprattutto con riguardo alle operazioni mid-market. Tra i settori più interessanti, food & beverage, real estate e il settore finanziario».
Linklaters ha assistito Bain Capital Credit nell’acquisizione di Heta Asset Resolution Italia. È stata una delle prime transazioni in Italia che hanno visto l’acquisizione, da parte di una società di private equity, di un intermediario finanziario con un portafoglio piuttosto ricco di non-performing real estate loans e ha richiesto un’analisi molto complessa delle single posizioni in portafoglio. Inoltre, lo studio ha seguito Fortress Investment Group nel contesto dell’acqusizone del 100% di Italfondiario da parte di DoBank, una società di proprietà di Eurocastle Investment e Fortress Investment. A parere dei partner Giovanni Pedersoli, Giorgio Fantacchiotti, Pietro Belloni, l’attività corporate m&a nel 2017 appare in sostanziale continuità con il 2016, «e quindi con un consistente numero di operazioni generato dagli operatori di private equity (soprattutto stranieri), non solo nei più tradizionali settori ma anche e soprattutto nel settore finanziario in senso ampio. Si assisterà, da un lato, alla continua acquisizione di target/asset di origine prevalentemente bancaria (o comunque asset regolamentati) e dall’altra a una sempre maggiore sostituzione alle banche nell’erogazione del credito».
Simmons & Simmons, tra i deal principali, ha assistito Gangtai Group Corporation nell’acquisizione dell’85% del capitale di Buccellati Holding Italia. Secondo le previsioni dello studio, «il mercato si prospetta roseo per una serie di ragioni: molte aziende italiane sono in salute, esportano bene, anche grazie all’indebolimento dell’euro, e non prevedono cali di reddittività significativi. Inoltre, il ricambio generazionale continua e gli imprenditori hanno in larga parte abbandonato il sogno della successione famigliare per guardare a espansioni che passano anche attraverso aperture di capitale a fondi o consolidamenti; il debito è ancora disponibile in quantità e a condizioni molto convenienti; i multipli sono alti, ma non altissimi se comparati con gli stessi tipi di business di paesi a nord delle Alpi o americani. Per gruppi stranieri è ancora possibile acquistare in Italia e fare cosi arbitraggio sui multipli».
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