«Raccogliere il guanto di sfida lanciato dall’evoluzione digitale e dall’intelligenza artificiale, promuovere e riconoscere la figura del giurista di impresa e fornire una formazione specifica agli in-house counsel. Perseguendo gli obiettivi del programma predisposto dal mio predecessore, Raimondo Rinaldi». Sono queste, in sintesi, le priorità dichiarate a Le Fonti Legal dal nuovo Presidente AIGI Giuseppe Catalano, il quale, eletto lo scorso 8 maggio, guiderà l’associazione per il triennio 2019/2022. Catalano, inoltre, ha fatto il punto sugli impatti della tecnologia sul lavoro delle professioni giuridiche, sui recenti provvedimenti normativi che hanno influenzato il lavoro delle direzioni legali e sui futuri progetti di AIGI.
Presidente Catalano, in che modo la tecnologia e l’evoluzione digitale hanno impattato nel lavoro delle professioni giuridiche?
L’impatto è già avvenuto a vari livelli, dall’IoT, che, influenzando tempi e modalità di organizzazione del lavoro, ha prodotto nuove modalità di interazione tra domanda e offerta, con conseguenze in termini di rapporto tra fornitori di servizi (non solo legali) e clienti, al cloud computing, che permette in tante aziende una maggiore flessibilità anche nel modo di lavorare. Ad esempio AIGI sta organizzando, per fine giugno, un seminario sui risvolti legali dello smart working: penso che non ci sia miglior evidenza di come quest’evoluzione impatti sul nostro lavoro almeno sotto due profili, da un lato sul “come” lavoriamo, dall’altro sul “cosa” dobbiamo approfondire. Per non parlare dei sistemi di AI, che già oggi intervengono, ad esempio, su processi di due diligence prima interamente seguiti dall’uomo. Ma, ripeto, pare che siamo solo all’inizio, anche perché l’agenda è tutt’altro che uguale per tutti. Quel che è certo è che i legali interni possono vantare una sorta di vantaggio competitivo rispetto ai colleghi del libero foro, non foss’altro perché le nostre aziende hanno una capacità d’investimento maggiore, permettendoci di accedere in anticipo a queste dinamiche. Sicuramente, il digitale aiuterà ad abbattere le residue differenze tra professionisti interni ed esterni.
Dal punto di vista normativo, quali provvedimenti hanno influenzato maggiormente il lavoro delle direzioni affari legali nell’ultimo anno?
Si avverte ancora l’onda lunga dell’entrata in vigore del GDPR, che ha comunque portato una grande attenzione sul tema della gestione dei dati personali. Negli ultimi tempi, poi, la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della nuova disciplina dell’“azione di classe”, anche se l’entrata in vigore è posticipata, comporta necessariamente un approfondimento di questa rilevante novità. Ci sono poi una serie di novità settoriali di grande interesse: per le compagnie assicurative, ad esempio, il Regolamento IVASS n. 38, contenente le regole di governo societario, è di estrema rilevanza, anche perché modula tali regole in ragione di criteri quantitativi e qualitativi, con crescenti gradi di “complessità” rispetto a tali parametri. Può essere questo un nuovo modo di normare le società, che potrebbe essere seguito anche dall’autodisciplina.
L’intervista completa sarà pubblicata sul numero di giugno di Le Fonti Legal