Il Consiglio di Stato, accogliendo le tesi di Santi Delia founder di Bonetti & Delia Studio legale, ha condannato Regione Sicilia e Ministero della Salute per la gestione del concorso di accesso al corso di formazione specifica in Medicina generale.
Si tratta, in particolare, del corso di formazione, a numero chiuso, che sulla base delle Direttive Europee consente di ottenere il titolo utile per diventare medico di medicina generale e svolgere attività convenzionata come, ad esempio, quella a tutti nota come “medico di famiglia” nonchè dei servizi di 118.
Il concorso, a cui avevano preso parte oltre 10.000 medici, consentiva l’attribuzione di circa 1.000 posti finanziati con oltre 40 milioni di euro di fondi del Fondo Sanitario Regionale conferiti a tal fine alle Regioni.
La prova, uguale a livello nazionale, secondo gli avvocati Santi Delia e Michele Bonetti risultava viziata per la somministrazione di una domanda errata ragion per cui le graduatorie regionali avrebbero dovuto essere rifatte con nuova e rivista collocazione degli aspiranti.
A seguito dell’accertamento di tale vizio, tuttavia, non tutte le Regioni si adeguarono in maniera completa limitandosi, in taluni casi, alla sola ammissione alla frequenza del corso senza riconoscimento del pagamento. Il Consiglio di Stato, con la sentenza definitiva pubblicata il 13 gennaio 2020, ha invece condannato le Amministrazione a pagare la borsa di studio non erogata, pari a circa 40.000 euro, ai soggetti illegittimamente esclusi, oltre a diversi migliaia di euro a titolo di spese legali.