Nadia Martini, partner di Roedl & partner, spiega le criticità in ambito privacy legate ai nuovi dispostivi per il tracciamento degli individui nella lotta al Covid.
“Applicare gli strumenti di tracciamento dei movimenti nei confronti dei dipendenti, come stanno facendo diverse aziende, potrebbe determinare un controllo a distanza sul lavoratore. Il consiglio per il datore di lavoro, quindi, è di non pensare solo agli aspetti privacy, ma anche a quelli lavoristici, a partire dalla necessità di un accordo sindacale. La situazione Covid sta aumentando i trattamenti, che devono essere bilanciati, e due tipologie di trattamento, peraltro, non le abbiamo mai viste: la termorilevazione e i test sierologici. A due anni esatti dall’approvazione del GDPR si può pensare a una sua rimodulazione”.