Nell’ultima puntata di Doppio Binario si è parlato di appalti pubblici, della Legge Delega che è stata da poco approvata, si è parlato anche del tema delle concessioni con Carlo Malinconico, Partner dello Studio Legale Malinconico & Gentile e con l’avvocato Domenico Gentile, Partner dello Studio Legale Malinconico & Gentile.
Il recente disegno di legge, cosa ne pensa?
Carlo Malinconico. Innanzitutto è un intervento molto opportuno perché effettivamente gli appalti condizionano un pò tutta la nostra economia anche gli studi della commissione europea dimostrano che dagli appalti provengono risorse importanti per l’economia e quindi è giusto che ci sia una grande attenzione su questo profilo anche con riferimento al piano di residenza che dobbiamo che abbiamo presentato alla commissione europea ma che poi dovrà essere attuato in tempi celeri direi che gli aspetti che il disegno di legge delega del governo tratta se li riguardano il sommariamente le fonti del diritto e quindi la semplificazione che effettivamente necessaria perché effettivamente può essere un deterrente per quanto riguarda gli investitori quest’area farraginosità delle nostre procedure e dall’altra parte la c’è l’aspetto della semplificazione che pure importante ecco quindi c’è un’attenzione giusta a questi profili e c’è una legge delega che ha diversi punti che sono meritevole di consenso soprattutto io direi l’aspetto della flessibilità che può essere inserita tramite l’esercizio della delega per quanto riguarda queste queste procedure e poi anche la l’attenzione agli aspetti più di dettaglio quali la maggiore flessibilità come dicevo delle procedure la ricerca del una soluzione per il partenariato pubblico privato la considerazione che bene non eccedere troppo in automatismi sul 5 stelle queste procedure insomma quindi è importante se c’è un aspetto invece che mi pare un po più critico è che effettivamente il disegno di legge delega mostra di puntare molto sulla qualificazione degli operatori a cominciare dalle stazioni appaltanti e questo è un giusta una giusta previsione però purtroppo si prevede che il questa questa riforma dovrà avvenire come avviene sempre da parte nostra a costo zero e quindi io invece penso che la qualificazione degli operatori debba essere ricercata anche proprio con la professionalità accentuata in questi ultimi perché altrimenti la strada è molto in salita.
Vorrei chiedere qualche parere relativamente al modello Genova.
Domenico Gentile. Io mi ascrivo alla schiera di quelli che considerano il modello Genova un’esperienza positiva ma frutto dell eccezionalità del caso era successa una tragedia di dimensioni colossali il governo non poteva restare il 31 delle esigenze sociali ed economiche della città di Genova che diamo del ponte paula struttura fondamentale per la viabilità allora suo accordo con la commissione europea il governo ha potuto varare una normativa che prevedeva l’applicazione diretta delle direttive europee in nero da tutti i principi contenuti nel codice all’inizio non so se di ricordare ci fu anche una polemica col mani perché non era stata prevista neanche l’applicazione della disciplina anti mafia per cui la mancata lentamente rischio di infiltrazioni anche nella ricostruzione del pop voglio dire è è stata un’esperienza positiva ma frutto delle circostanze eccezionali che l’hanno determinata e non era a mio avviso ripetibile per l’ordinario quindi non sono mai stato d’accordo con coloro i quali il gela non si comanda da bene ed è stata nel oggi la ricostruzione del ponte morandi si dovrà estendere quel modello spendere quel modello a tutti gli appalti pubblici dopodichè dico anche che mi sono occupato nel contenzioso del ponte di genova tipo anche le ricorrenti ponevano questioni di questioni di incostituzionalità per nulla per peregrine e quindi quando si opera appunto in deroga ci sono anche i principalmente i principi costituzionali io lo bello dice dalla legge stessa da rispettare e non si sa se quella prodotto degli effetti che rispettasse a pieno o meglio la corte costituzionale poi per fortuna dare il suo placet ma proprio a causa dell’eccezionalità della della misura sono invece pienamente concorde no ho già detto altre volte con l’indirizzo e poi scelto dal governo draghi che è quello di proseguire col codice del 2016 che un buon codice devo dire in continuità anche con il codice del 2006 recepisce le direttive e affronta diversi altri diversi altri problema di argomenti e problematiche che comunque si ponevano come quella dell’anticorruzione dt poteri attribuiti alla nike il potere di soft regulation insomma erano le novità del 2016 che distinguevano quel codice da quello che lo aveva preceduto da quello del s quindi bene ha fatto il governo a proporre un una delega al parlare l’approvazione di una delega al parlamento che preveda di aggiustare in questo codice è quello che nei fatti si è visto non andar bene come l’albo dei commissari è una legge delega la denominazione era stato più volte prorogato il termine di addio del nuovo albo dei commissari presso l’anac alla fine come tutte le altre norme temporanee viene data una soluzione tranciante nel senso che si è capito che non può funzionare e lo si elimina è stato previsto il rafforzamento delle tutele sociali un altro criterio di delega è stata prevista la tipizzazione dei casi in cui si può procedere con il sistema del prezzo più basso e sono tutte questioni che la giurisprudenza in questo periodo ha affrontato e risolto in un certo modo e che è bene diciamo recepire a livello legislativo per dare certezza gli operatori c’è poi il completamento di alcuni istituti lo diceva bene prima il professor malinconico e la legge delega fa della qualificazione delle stazioni appaltanti punto nevralgico ma questo lo ripetiamo un po tutti quelli che si occupano della materia da diverso tempo era anche questa una questione qualificante del codice del 2016 non è mai stata attuata perché ci volevano i provvedimenti attuativi che non sono stati ma diciamo che è l’arma distrazione che diciamo indice l’appalto debba avere delle professionalità adeguate è una legge di logica prima ancora che di ricino positiva per cui è necessario sicuramente che l’estensione fatte siano sottoposti a un bagno di adeguatezza rispetto ai compiti delle sfere che gli sono attribuiti è un bagno di competenza che deve essere anche nei confronti del personale dipendente quindi la formazione come verso questo domani con in cui non può venire a costo zero evidentemente della della classe dirigente dei funzionari anche le centrali di committenza km il codice insistito il disegno di legge delega insiste sul modello della centralizzazione della committenza e quindi della riduzione delle stazioni appaltanti ma proprio questo se non si passa per un percorso di professionalizzazione di alta professionalizzazione delle stazioni appaltanti e le centrali di committenza non sono esenti e devo dire su questo punto attraverso il vostro canale diamo un lancio un proposto secondo me andrebbe a completare andrebbe rivista la disciplina contenuta nel codice del 2016 sulla qualificazione delle stazioni appaltanti il nardò che non prevede che debbano essere qualificate anche le centrali di committenza i soggetti aggregatori perché proprio perché sono saranno le stazioni appaltanti del futuro devono essere quelle più apprezzate e meglio formate di tutti quanti.
Passo invece la parola la mente al professor Malinconico, parlando invece del tema delle concessioni in quanto si è spesso negli ultimi tempi parlato di concessioni e degli obblighi e soprattutto a carico per quanto riguarda la manutenzione che viene svolta da parte dei concessionari. Il tema molto delicato anche vedendo anche il pregresso e quindi cui fatti di cronaca. Il disegno di Legge Delega quindi riguarda anche questo aspetto, questo tema?
Carlo Malinconico. Si riguarda anche questo tema che come lei diceva effettivamente è un tema molto scottante perché noi siamo passati anche attraverso una privatizzazione che ha tracciato un percorso di privatizzazione che i concessionari spesso tengono presente proprio nella loro modello di business però è chiaro che effettivamente il rispetto degli obblighi della concessione è un aspetto che deve essere assolutamente salvaguardato ragazzi menti ecco soprattutto sulla manutenzione effettivamente c’è bisogno di una grande attenzione su questo su questo tema perché soprattutto nella manutenzione a mio avviso negli scorsi decenni si è fatto molto poco una volta con tre per alcune stazioni appaltanti pubbliche per mancanza di risorse e per invece i concessionari nella nell’ottica di una incentivazione del profitto che ci sta naturalmente però che deve essere molto valutato e compensato per evitare che ci siano delle tele sciagure come quelle che abbiamo poco fa ha menzionato quindi è importante e naturalmente ecco quello che è anche importante è che nel partenariato pubblico privato e molto spesso le concessioni rispondono a questo modello ci sia una attenzione sopratutto negli strumenti della testa e quindi del piano economico finanziario che siano adeguati alla necessità di una concessione che sa che sia effettivamente valida quindi e poi anche l’adeguamento successivo ora in questi in questi settori effettivamente parlo soprattutto della dell’autorità dei trasporti e la esigenza che ci sia una regia di t giunti questi temi è a mio avviso assolutamente essenziale e non solo e non tanto non sempre meteo questa questa regia è stata constata con di vista degli operatori e quindi però in questo modo si rischia effettivamente di far fare dire repubbliche indipendenti nel nostro paese nel senso che non si aspettano generali atto di qualche giovane di tutte del tutto particolare ecco io mi fermerei qui perché il tema è molto complesso.
Parlando sempre del disegno di legge delega da parte del Governo il quale fa riferimento come criteri di delega alla revisione della disciplina dell’appalto integrato e alla giurisprudenza, le chiedo se non si ha un quadro di riferimento troppo indeterminato secondo lei?
Domenico Gentile. Capisco bene tra i criteri di delega, c’è anche quello di recepire gli approdi ciclistico iniziali sui principali sfide che questo effettivamente come dire lettere a mio avviso è un criterio un po indeterminato perché proprio perché come diciamo spesso la giurisprudenza non è unico per i materia di appalti non aiuta gli operatori di settore a di camosci alchemico che aiuta la certezza del diritto la stabilità delle decisioni una chimera in italia quando un criterio di delega anni fa riferimento agli approdi phillies prudenziali almeno dovrebbe dire anche diciamo quali organi si riferisce quando quando le direttive europee dicono che le ultime direttive che vanno anche recepiti gli indirizzi giurisprudenziali parlano della giurisprudenza della corte di giustizia cioè nella giurisprudenza e che delfino di quell’organo che è il terzo del debito europeo e quell’interpretazione deve essere osservata da tutti allora è chiaro che questo è un criterio di delega sufficientemente determinato quando si fa riferimento alla giurisprudenza interna ma devo dire che anche le pronunzie della bonanza prima professor roberto malinconico lo sa bene perché su questo argomento è arrivato alla addirittura alla corte di giustizia è l’indicazione degli oneri della sicurezza in offerta a pena di esclusione non appena descrizione sono stati oggetto di pronunzie dell’adunanza con un’area di ripetute almeno 45 interventi della plenaria in due tre anni quindi cosa che un tempo non si poteva mai immaginare internet della primaria lo rendono la insignia gradi su un argomento fissi e stabili unicamente perché devono dare l’indirizzo a tutti gli altri giudici questo criterio di delega laddove fa riferimento agli indirizzi giurisprudenziali in senso generico sull’appalto integrato anche queste comunali già un argomento molto scottante che è stato affrontato in termini di emergenti dalla disciplina degli ultimo ventennio che il che la legge 109 del 94 la cosiddetta legge merloni faceva riferimento all’appalto integrato e lo ammetterà in casi determinati ad esempio quando l’amministrazione procedesse con il sistema dell’offerta economicamente più vantaggiosa dopodiché si passa con il codice unico nel 2006 si passò una vicina un po più aperta sì così il re e la parte integrata in qualche misura accessibile per tutti gli appalti e soprattutto con le modifiche al codice del 2007 che l’avesse muniti naja proseguiva nella nella [Musica]l’impronta della legge merloni col codice del 2016 questo che adesso la sarà dotto di riforma c’era un divieto assoluto di appalti integrati si passava all’eccesso opposto evidentemente se ne accorsero subito anche nel quadro del 2016 i suoi revisori sono buoni che la prima riforma importante come avvenne con lo sblocca cantieri liberalizzò però a termine questa volta l’appalto integrato adesso si parla di tipizzare i casi cieli dire i casi in cui ammessi solo si torna sostanzialmente alla legge 109 del 94 però tipizzare i casi che cosa vuol dire che si sta dicendo che il governo è d’accordo che la parte integrate uno strumento utile il governo il parlamento cioè quando verrà approvata la legge evidentemente l’appalto integrato è ammesso come strumento utile quindi ne va diciamo incentivata l’utilizzazione anche perché ad esempio pato integrato ovviamente e quando l’amministrazione insieme all’opera pubblica appalta anche la progettazione e se il concorrente si aggiudica progettazione ed esecuzione dell’opera è più difficile che impianti riserve e storie in corso di esecuzione sulla bontà della progettazione che adesso imputabile d’accordo che questo è uno strumento utile sul quale occorre proprio per ridimensionare i termini di realizzazione delle opere pubbliche occorre fare riferimento quindi tipizzazione dei casi in che termini nel senso che devono essere tanti casi devono essere limitati proprio perché tipici quindi anche su questo punto ci vedo un po diciamo di genericità non direi dell’indirizzo che la legge delega attribuirebbe ove approvata in questi termini al governo poi ovviamente questione è una proposta di legge del governo trasmetta al parlamento e sul quale il parlamento farà le sue i suoi emendamenti evidentemente è un testo migliorabile.
Nella seconda parte di Doppio Binario, si è continuato a parlare di appalti pubblici e in particolare della legge e su alcuni dettagli tecnici anche grazie a un nuovo ospite in collegamento, la dottoressa Alessandra Zuzzi responsabile di stazione appaltante in materia sanitaria e con l’avvocato Carlo Malinconico, partner dello Studio Legale Malinconico & Gentile e Domenico Gentile, partner dello Studio Legale Malinconico & Gentile.
Il testo della Legge Delega prevede che sia semplificata anche la fase della progettazione e la fase esecutiva mentre non era prima considerata dalla normativa che si concentrava soprattutto sul momento della gara. Le chiedo questo può essere il momento di svolta?
Carlo Malinconico. Sì secondo me sì perché effettivamente quando si parla delle gare certamente un argomento molto molto consistente per accelerare le procedure di appalto però non è soltanto questo purtroppo perché le procedure delle gare sono previste e anche i termini sono normativamente già stabiliti ed è sono anche il controllo istituzionale in genere è molto rapido da parte del tar e del consiglio di stato quindi è vero che incentrata l’attenzione sulla sola gara però è anche vero che non è solo quello perché altrimenti se si perde di vista la progettazione e anche l’esecuzione del delle reti del contratto di appalto si fa una riforma a metà e quindi è importante questa sottolineatura del che riguarda appunto la frase della progettazione e anche dice legge delega eventualmente con una riduzione dei livelli di progettazione vediamo quello che sarà la previsione però effettivamente è un aspetto molto importante così come quello dell’esecuzione e già nel regime precedente mi riferisco soprattutto a quello della del della sete decreto legge semplificazioni effettivamente c’erano degli istituti propri volti a semplificare le controversie che sorgono in materia di esecuzione con la previsione per esempio di un comitato tecnico consultivo che ci deve cercare di superare in modo rapido le controversie le riserve che vengono fatte spesso dall’appaltatore quindi è tutto questo insomma serve dare certezza di tempi che è poi la riforma che tutti chiedono.
Dottoressa Zuzzi, passo a lei e le chiedo gli appalti non riguardano soltanto le grandi opere ma anche il settore dei servizi. quali sono le maggiori criticità in questo particolare settore?
Alessandra Zuzzi. Allora il mercato dei servizi è un mercato complesso ha delle caratteristiche diverse ovviamente da quello dei lavori pubblici è arrivato da quello dei beni in sanità è un mercato che ha delle caratteristiche spesso oligopolistiche e quindi muoversi soprattutto come soggetti aggregatori che di centrali di acquisto in questo ambito è complesso le vicende di questi anni che hanno appunto caratterizzato le gare centralizzate hanno mostrato dei problemi non facilmente risolvibili anche se la legge delega ovviamente cerca di puntare a semplificazione contenimento dei tempi e applicazione nell’ambito sociale sono tutti diciamo principi che sono già contenuti ovviamente nelle direttive nel codice ma che sarebbero base a questi indirizzi ulteriormente resi più semplici e meno complessi meno contorti perché la nostra legislazione legislazione italiana è abbastanza complicata la mia personale opinione è che sono ottimi intenzioni anche nell’ambito del liceo così nell’ambito dei servizi che dovranno però essere passare un banco di prova perché perché l’applicazione finora in tutti i casi in cui si è cercato di semplificare in realtà ha portato a complicazioni il discorso dei tempi definiti io che lavoro sono in un’amministrazione centrale non sono facili nel senso la legge ora prevede sei mesi per la chiusura di appalti sopra soglia europea compresi i tempi di presentazione offerte di valutazione la commissione tutto quello che insomma porta l’aggiudicazione questo è molto difficile da ottenere anche perché spesso lavoriamo con commissari in sanità che in realtà sono impegnati già di fronte professionale e quindi non è che li possiamo portare all’interno dell’amministrazione tenerli qui in continuazione i tempi sono quindi una criticità e credo che lo saranno anche in futuro anche a meno che appunto alcune fasi in un vengano snellita in maniera marcata per dire la fase di realizzazione della busta amministrativa che sembra essere che è stata semplificata in realtà adesso con soccorso istruttorio porta comunque lungaggini quindi sono tempi che forse con un’inversione procedimentale con altre modalità si potrebbero tagliare altri aspetti riguardano la causa da sociale l’applicazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro ma questo non vorrei magari rubare il campo a avvocato gentile.
Restando sullo specifico settore dei servizi, quali modifiche a suo avviso sarebbero necessarie come si fa appunto a semplificare senza complicare?
Domenico Gentile. Allora mi ricollego a quello che stava dicendo la collega amica Alessandra Zuzzi, in realtà io non sono più aspetto di lei sto semplicemente da un’altra parte diciamo dall’altra parte della barricata spesso assiste le imprese lei abbiamo un importante dirigente di amministrazione centralizzata se c’è una patata centralizzata quindi la stazione unica del del bene e immagini con altre problematiche che cosa la so quante problematiche da affrontare quotidianamente per risolvere le gravi da alcune che comunque ci sono nel codice a volta ai funzionari e dirigenti si chiede l’impossibile come questa di chiudere le gare insieme che diciamo è stata introdotta dall ultimo decreto semplificazioni ma poi si dovrebbe chiedere al governo anche con coni risorse si possono fare certi che giustamente dice la dottoressa quando noi nominiamo le commissioni le commissioni ecco l’altro come dicevamo clima nella prima parte della trasmissione largo di commissaria nac è tramontato non sarà più non è più un obiettivo bene perché le stazioni appaltanti possono fare riferimento a commissari domineranno perché sanno capaci quello specifico settore per esempio quando si deve valutare a votare l’acquisto di medicinali in sanità non si può che fare riferimento alle professionalità che gli ospedali hanno ma che purtroppo quando anche altri mestieri evidentemente purtroppo o per fortuna per noi tutti che siamo gli utenti della sanità e allora ecco distogliere magari medici perché devono stare in commissione e chiudere la gara alla volta importanti che possono comunque avere e che sicuramente hanno non possiamo per per aggiustare una cosa ecco guastarne un’altra che funziona detto questo diciamo giusto giusto in premessa i problemi ci sono e sono risalgono anche a tempo prima dell’approvazione delle entrate in vigore del codice del 2016 anche nei rapporti nello specifico settore dei servizi che nei rapporti tra centralizzazione ad esempio e piccole e medie imprese e quindi possibilità di partecipare alle gare d’appalto da parte delle piccole manie per e quindi una certa equiparazione nel par condicio nel giorno delle modalità partecipative nelle chance che si danno devo dire che l’europa punta molto sullo sviluppo del mercato delle pmi è uno dei profili cruciali delle direttive del 2014 è proprio quello dello sviluppo e l’incremento del mercato delle pmi quando le imprese significanti quando lei degli appalti s’ingigantiscono per forza di cose anche che qui city diventano più elevati e qualche difficoltà partecipativa alle pmi iniziano ad avvertirla quindi in un momento in cui si spinge per la prendiamo per l’ampliamento del mercato delle piccole e medie imprese andare a centralizzare è ingigantire gli appalti noi abbiamo sempre detto è un po in contraddizione e questo le direttive lo consentono in realtà ma dicono sempre che bisogna stare attenti nella centralizzazione a non far danni appunto all’ampliamento del mercato in favore delle pmi così come anche agli agli appetiti illeciti diciamo così perché le grandi gare fanno in qualche misura gola a andiamo agli apparati non temo mondelci che alle alle classi che invece le direttive vogliono combattuti insomma giustamente i diritti di milano anche la lotta alla corruzione e incentiva ministri membri ad aumentare questa questa lotta alla corruzione un problema nel contrasto che c’è tra il centro abitato contrasto di gioco di finalità tra centralizzazione ampliamento del mercato delle pmi che lotta alla corruzione tante altre cose si potrebbero semplificare nel settore dei servizi ma purtroppo già molla l’attenzione che legislatore dedica agli appalti di opere pubbliche non è mai quella che dedica anche di appalti di servizi si pensa sempre prima alle opere e poi si estende la disciplina i servizi in questo caso i core dobbiamo salutare favorevolmente una previsione che finalmente c’è di differenziazione laddove nel gioco nella riforma degli strumenti di negoziazione attraverso il partenariato pubblico privato invita il governo a stabilire una disciplina specifica per le concessioni quindi per i btp i progetti in generali di servizi quindi una disciplina specifica che secondo me andrebbe pensata prima o poi dovremo pensare di introdurre anche per gli appalti ordinarie non per le concessioni perché una cosa ripeto sono gli appalti di lavori è altra cosa sono gli appalti di servizi ad esempio negli appalti di lavori il sistema di qualificazione delle imprese cioè di selezione dei concorrenti è fondato sul sulle società organismi di attestazione sulle famose soa e nel settore dei servizi invece la qualificazione si fa a gara per gara ma allora io mi domando perché continuano a perdurare a esserci iscrizioni in albi che sono superati dal tempo tipo nell’albo delle imprese di pulizia presso la camera di commercio con le facili classificazioni piuttosto dell’albo del facchinaggio l’albo delle imprese che fanno le abilitazioni prefettizie delle imprese che fanno servizi di vigilanza ci sono una serie di duplicazioni di armi simili richieste di requisiti che sono koonin è inutile ha prudentemente auguro che la procedura di gara ecco perché se l’amministrazione poterli controllare oltre ai fatturati anche le iscrizioni in albi e richiedere 1000 1000 con prole all’esito della procedura si rallentano le gare non si riesce a chiuderlo più dell’enel terinese mesi è davvero una chimera ma altro carnieri sei mesi lo dico abbiamo un beneficio di quello che dice la prima sandra zu di sei mesi previsto con minacce di responsabilità contabili del funzionario che non rispetta insomma una serie di reprimende che molti amministratori non meritano ci sono quelli evidentemente fannullona la maggior parte devo dire ci mette l’impegno ma poi si trova con strumenti inadeguati.
Dottoressa ritorno da lei, appunto visto l’importante ruolo che riveste che abbiamo sottolineato sia sul fronte sanitario sia anche a wall o anche di carattere associativo le chiedo di fare un pò una riflessione finale per quello che riguarda la questa legge delega lo ricordiamo al punto di partenza che poi chiaramente dovrà essere sviluppato e vedremo come.
Alessandra Zuzzi. Intanto grazie allora si riprende il tema dell’aggregazione e del mercato delle piccole e medie imprese che si sposa che si sposa nel senso che un po in contraddizione con una delle linee che vedono nella legge delega cioè quella della qualificazione che la bellissima delle stazioni appaltanti della loro riduzione perché ovviamente in sanità abbiamo dei soggetti aggregatori regionali che hanno gestito e ha centrato le tematiche di di appalto e già quindi un processo di aggregazione e faticoso come ha sottolineato l’avvocato gentile come io stessa vi confermo è avvenuto il fatto di aggregare gli appalti in un unico soggetto e poi richiederne e richiederli di come dire fare una politica di frazionamento ovviamente del dei bandi e delle forniture che vanno a gara frazionamento che è un termine pericoloso fra l’altro perché anche vietato dalla legge ma bisogna vederne i termini natura i miei demoni eccetera è una bella sfida nel senso che anche la mia esperienza di aver portato a termine o avere in corso nella parte di ricorsi tutta una serie di gare dei servizi mi dice che mettere sul mercato i contratti di tutti un’intera regione in un certo ambito dei servizi sanitari ristorazione lavanolo crea tutta una serie di problematiche e in tricot anche a livello di ricorsi che non deriva intanto dai tempi ormai le voci di tar e consiglio di stato ma anche dalla complessità cominciamo con i ricorsi sull’accesso agli atti accesso civico che si è complicato notevolmente per poi andare avanti con tutta una serie di ricorsi incidentali e via di seguito ottemperanze del ju ne ha più ne metta insomma quindi la materia è complessa io spererei appunto che in qualche modo il legislatore riesca a darci una linea per riuscire a uscire da questa impasse ovviamente non è semplice perché poi anche le pronunce giurisdizionali sono di senso spesso diverso posso quindi anche noi facciamo molta fatica a diciamo ha fatta a scegliere una linea a me è capitato di partire con gare a lotti e poi definire in un intrico di ricorsi riguardo alla posizione vincolo cosiddetto di aggiudicazione un numero massimo di lotti aggiudica da giudicare o meno io sono stata censurata perché non ho messo il vincolo un collega di un’altra regione sempre responsabile di un soggetto aggregatore è stato appunto ripreso e ha avuto una ispezione della guardia di finanza perché ha messo il vincolo veramente non sappiamo qui perché parte come muoverci insomma senza rischiare anche personalmente perché non è proprio una cosa simpatica speriamo che il legislatore che dovrebbe essere insomma mi sembra di capire che all’opera sono massime competenze in consiglio di stato corte dei conti lettera hanak quindi se loro ho trovate intelligenti che fossero coinvolti in questa cosa perché poi chi ci crea eventuali difficoltà sono loro nel senso che magari hanno sceglie una strada consiglio di stato va per un’altra il tar dipende quindi ecco se loro riuscissero a trovare una quadra su alcune questioni importanti i tempi l’anomalia e contenzioso una serie di questioni molto ampie per noi sarebbe importante ecco avere delle linee precise su cui muoverci su determinati argomenti questo è un po l’auspicio josi avendo alle spalle di una vecchia della professione sono un po come dire non sono proprio così fiduciosa però speriamo di vedere in questo momento stop per il nostro paese di vedere qualcosa di meglio.
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