Maria Beatrice Deli, Giacomo Rojas Elgueta, soci fondatori di D|R Arbitration & Litigation, e Monique Sasson, of counsel, illustrano potenzialità ed evoluzione dell’istituto dell’arbitrato.
Uno dei punti cardine del Recovery Plan è il miglioramento dell’efficienza della giustizia civile. Quale ruolo può giocare l’arbitrato nel rilancio dell’economia?
Deli – Una giustizia inefficiente peggiora le condizioni finanziarie delle imprese, riducendone la dimensione e le opportunità di partecipazione al sistema del commercio globale. Un metodo più efficiente di risoluzione delle controversie, come l’arbitrato, di fatto consente alle parti di ridurre i costi della gestione dei loro rapporti contrattuali. Un risparmio nei costi consente di accantonare risorse da utilizzare in nuovi investimenti. Questo principio è ben espresso nel Pnrr. Con una riforma della giustizia ordinaria in cantiere, l’arbitrato è invece già a disposizione delle imprese, cui servono strumenti per il rilancio. Le esigenze rappresentate dai nostri clienti, in caso di controversia, sono: ottenere decisioni business oriented in tempi rapidi, procedimenti accessibili ed equi, adattabilità a contesti internazionali. L’arbitrato combina tutte queste caratteristiche.
Alla luce del Pnrr quali pensa che possano essere i settori industriali potenzialmente più versati a ricorrere allo strumento arbitrale?
Sasson – Nella nostra pratica i settori industriali più interessati sono le società di construction e energy, che da sempre fanno ricorso allo strumento arbitrale e che quindi continueranno anche in futuro. Potenziali protagoniste in arbitrato sono anche le aziende del settore della moda e del farmaceutico. L’arbitrato verrà utilizzato in particolare nei contratti con parti straniere, dove la “ritrosia” di trovarsi in un tribunale nazionale determina la scelta di una procedura più adatta alla risoluzione di controversie tra società appartenenti ad ordinamenti giuridici diversi. Milita poi a favore dell’arbitrato la possibilità di nominare un collegio giudicante altamente specializzato ed esperto. Non dobbiamo dimenticare, infine, che l’arbitrato permette alle parti di modulare le clausole arbitrali e quindi prevedere la mediazione o la nomina di un expert, prima e a volte in sostituzione della procedura arbitrale vera e propria.
Quali saranno le prossime evoluzioni della materia?
Rojas Elgueta – Se fino al marzo 2020 soltanto le riunioni procedurali venivano talvolta svolte da remoto, nell’ultimo anno siamo stati tutti protagonisti di un generale ricorso all’utilizzo della videoconference per le udienze e le riunioni del tribunale arbitrale. Rispolverando una delle sue più celebrate caratteristiche, la flessibilità, il sistema dell’arbitrato ha così saputo reagire con prontezza alla complessa sfida di rendere giustizia in tempi ragionevoli e nel pieno rispetto del contraddittorio. Il forte utilizzo della tecnologia per lo svolgimento dei procedimenti arbitrali sicuramente rimarrà anche dopo la fine della pandemia con un prevedibile ricorso a udienze arbitrali “ibride” . Tale evoluzione non solo incide sui tempi ed i costi delle procedure arbitrali ma ha anche un significativo impatto sia in tema di accesso alla giustizia arbitrale che di sostenibilità ambientale.