L’avvocato bolognese Gianluigi Serafini è un professionista specializzato in Corporate Governance, Diritto Societario, ESG, e Compliance, e gestisce complesse ristrutturazioni aziendali a livello nazionale e internazionale. Negli ultimi dieci anni, ha approfondito il passaggio generazionale d’impresa, la pianificazione successoria e la tutela patrimoniale, svolgendo anche attività accademica, con un focus particolare su PMI e imprese familiari. Ecco i punti salienti della sua attività e qualche considerazione sul futuro dell’avvocatura.
1Avv. Serafini, dopo una lunga e brillante carriera ha deciso di cogliere una nuova opportunità lavorativa, far parte dello studio internazionale Grimaldi Alliance. Quali sono i suoi settori di sua competenza?
La scelta di aderire con tutto il mio meraviglioso team delle sedi di Bologna e Rimini al progetto Grimaldi Alliance è stata il frutto della condivisione di un progetto ambizioso , ma nel contempo molto concreto che vede la costruzione di uno studio internazionale italiano che parte da una solida presenza italiana che si articola anche su strutture ad elevata competenza professionale fortemente radicate sul territorio.
Ho sempre creduto, e la mia storia professionale ne è testimone, che essendo il nostro tessuto imprenditoriale molto legato ai territori anche le realtà professionali debbano essere radicate nelle zone di maggior sviluppo economico anche per agevolare la crescita culturale dell’impresa.
Ma il grande valore del progetto Grimaldi Alliance, così come progettato dal nostro managing partner Francesco Sciaudone sta nell’internazionalizzazione, un percorso che sino ad ora nessuno studio italiano ha percorso.
Ad oggi siamo presenti in oltre 60 giurisdizioni e questo ci dà la possibilità di offrire ai nostri clienti un servizio unico, ma soprattutto ambiamo a diventare il punto di riferimento per gli investitori esteri che vogliono accedere al mercato italiano.
In Grimaldi Alliance continuerò ad occuparmi di M&A e Capital Market ,due settori in cui da oltre 30 anni ho raccolto molte soddisfazioni personali seguendo primari clienti nazionali ed internazionali in operazioni di successo.
Continuerò anche ad occuparmi di Governance e di Family Business due temi di cui mi occupo anche a livello accademico avendo l’ onore di dirigere uno specifico corso in Bologna Business School.
2 A livello accademico si è dedicato molto alle PMI e alle Imprese di Famiglia. Qual è il loro impatto attuale sull’economia italiana e che ruolo avranno in futuro?
Da molti anni a livello accademico e professionale mi occupo di PMI e in particolare di imprese di famiglia , queste ultime un mondo dimensionalmente enorme e variegato che va dall’ impresa artigiana alla multinazionale.
Si stima che circa il 70% delle imprese italiane siano familiari , con un numero di circa 1,5 milioni di aziende.
Le imprese familiari rappresentano circa il 60% del Pil , appare quindi evidente che sono il fulcro dell’ economia italiana .
Alcuni recenti studi affermano che circa il 50% delle imprese familiari sia entrato nella fase del passaggio generazionale e che almeno il 30% dovrà affrontare questo delicatissimo passaggio nei prossimi 5/7 anni.
E’ proprio il tema del passaggio generazionale quello su cui il paese si gioca il suo futuro soprattutto nel settore manifatturiero in cui siamo leader in Europa; molti colleghi affrontano il tema solo come momento di elevata criticità , personalmente vedo invece questo particolare momento storico come una fase positiva in cui possa emergere una nuova generazione di imprenditori.
Credo che possa essere una grande opportunità per i giovani di poter mostrare le proprie capacità innovando anche il modo di far impresa, in particolare mi auguro che questa fase di passaggio generazionali possa favorire anche l’aggregazione fra imprese determinandone una crescita dimensionale, ed in particolare un rafforzamento patrimoniale: crescita dimensionale e patrimoniale sono obiettivi indispensabili per poter competere sui mercati globali.
Credo che nel futuro dell’ economia italiana le imprese familiari manterranno un ruolo di centralità e saranno il perno della crescita del paese, si dovranno però evolvere non solo con la innovazione dei prodotti ma anche assumendo modelli di governance e compliance che consentano di assicurare lo sviluppo dell’impresa nel tempo.
Il mantra dei prossimi decenni per le imprese di famiglia sarà uscire dall’ autoreferenzialità e rapportarsi in modo trasparente con gli stakeholders , perché il valore dell’ impresa sarà sempre più misurato dall’intero ecosistema in cui opera.
3 Quali sono, secondo lei, le qualità che un avvocato deve avere oggi per essere competitivo sul mercato?
Le qualità per essere competitivi sul mercato oggi per un avvocato non sono molto diverse da quelle del secolo scorso : professionalità, aggiornamento costante, e capacità di ragionare in modo olistico.
Oggi più di ieri occorre anche avere la capacità di lavorare in team in ragione della complessità di eventuali operazioni, sapendo coinvolgere giovani professionisti il cui apporto di conoscenze per la diversità di formazione a volte è indispensabile per il successo di operazioni complesse.
Un altro aspetto fondamentale è la velocità di risposta al cliente, in quanto i ritmi decisionali dell’impresa si sono modificati.
Ma in ogni caso credo che uno degli aspetti salienti del successo sia legato ad un principio antico : l’ eticità ! E ‘ un valore di cui si parla troppo poco nella nostra professione e che trascuriamo nella formazione dei giovani, di converso credo sia un valore fondamentale che il cliente alla fine riconosce e valuta nel professionista.
L’ attività di avvocato resta molto fiduciaria e legata alle capacità , anche morali, del professionista da qui l’ eticità come elemento fondamentale su cui costruire una storia di successo.