Nel futuro del sistema bancario c’è la necessità di tutelare il potere d’acquisto delle famiglie e supportare gli investimenti delle imprese, affrontando le sfide tecnologiche con una visione di lungo termine. A sostenerlo è Alberto Banfi, Ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari all’Università Cattolica del Sacro Cuore.
In che modo le vicende internazionali stanno impattando sullo scenario finanziario?
Nell’attuale contesto dobbiamo considerare che l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia costituisce un evento talmente straordinario e inatteso che interagisce sui mercati quale conseguenza del venir meno di certezze consolidate e soprattutto della forte crescita del costo dell’energia. Ne è conseguita la forte ripresa dell’inflazione che sta cambiando lo scenario finanziario: si è passati dalla preoccupazione per i tassi di interesse negativi a quella per il rialzo del costo del denaro. Ovviamente ciò incide sulla disponibilità (oltre che sul costo) dei finanziamenti a disposizione dell’economia reale e in definitiva, quindi, dell’intero processo di crescita; incide anche sul debito pubblico e sul suo finanziamento generando quindi ulteriori problematiche sulla stabilità dei debiti pubblici internazionali. Se
vogliamo guardare un aspetto positivo, l’incremento dei tassi sicuramente sta dando ossigeno all’industria bancaria perché può sfruttare spread maggiori tra i tassi e quindi si può prevedere un incremento della redditività nonostante aleggi in sottofondo qualche problematica sulla solvibilità dei debitori.
Qual è il ruolo del sistema finanziario per il rilancio del nostro paese?
Come in tutti i paesi industrializzati e sviluppati l’infrastruttura finanziaria è fondamentale per il Paese e di conseguenza il sistema finanziario è cruciale per il superamento di tutta una serie di problematiche che si sono verificate recentemente. In tale ambito costituisce una garanzia la solidità raggiunta dai nostri intermediari finanziari dopo un periodo complicato (si pensi all’ammontare raggiunto dai crediti deteriorati delle banche): ciò ha determinato stabilità e ha costituito la cinghia di trasmissione tra imprese e famiglie nel cogliere le opportunità per la crescita, sostenute dalla varie iniziative pubbliche varate.
A suo avviso quali saranno le prossime sfide per il sistema bancario?
Una sfida importante è supportare i propri clienti (famiglie e imprese) a fronte della ripresa dell’inflazione. Occorrerà promuovere, da un lato, le attività a tutela del potere d’acquisto dei propri depositanti e delle famiglie che si affidano alle banche per i loro investimenti e, dall’altro, continuare a supportare le imprese nei loro investimenti in questa fase di grossa incertezza. Sicuramente le sfide tecnologiche saranno rilevantissime ma è importante che queste sfide tecnologiche siano comunque governate dalle idee e dai progetti a lungo termine che devono provenire da operatori del settore con visioni il più possibile strategiche e non dominate dal guadagno nel breve termine.