La celebre casa di moda inglese Burberry – assistita dall’avvocato Gabriele Lazzeretti dello studio Spheriens – ha ottenuto un’importante sentenza (n. 576/2020), con la quale Cassazione – Sezione penale ha riconosciuto la celebrità del marchio figurativo noto come “Burberry Check”, dissipando ogni dubbio sulla capacità di questo tartan di ricollegare i prodotti contraddistinti dal segno stesso alla Burberry.
Questa sentenza di legittimità costituisce un arresto importante, in particolare perché corregge sul nascere, con nettezza, l’insidioso orientamento espresso nei precedenti gradi dai Giudici di merito romani: orientamento, peraltro, del tutto isolato nel panorama della giurisprudenza del nostro Paese.
Infatti, in un caso avente a oggetto articoli di abbigliamento recanti un disegno scozzese simile al marchio figurativo della Burberry, il Tribunale di Roma aveva escluso il reato di contraffazione di marchio, a causa della mancanza sui prodotti sequestrati del segno denominativo “Burberry”, a detta del Giudice necessario a far sì che il consumatore ricollegasse il prodotto alla titolare del marchio. In seguito, la Corte d’Appello, se da un lato aveva correttamente ritenuto che per la sussistenza del reato fosse sufficiente la riproduzione non autorizzata del solo marchio figurativo, dall’altro lato aveva assolto l’imputato sul presupposto che il “Burberry Check”, appartenendo “alla categoria dei celebri tartan scozzesi”, non fosse idoneo a creare un collegamento univoco con la casa di moda inglese.
Da ultimo la Cassazione, accogliendo il ricorso presentato dallo studio Spheriens, ha annullato la decisione della Corte di Appello, riconoscendo in buona sostanza la notorietà del marchio “Burberry Chek” e la sua capacità di identificare immediatamente i prodotti che lo recano come provenienti dalla Burberry.