Il “caso” dell’esame di italiano di Luis Suarez è passato alla cronaca per le note vicende ora al vaglio della magistratura. Ma facendo un passo indietro, abbiamo cercato di capire il perché il giocatore uruguagio sia considerato extracomunitario per il campionato italiano e non per quello spagnolo.
Con l’obiettivo di comprendere meglio come avviene, dal punto di vista giuridico, la circolazione di cittadini extracomunitari in Europa.
Lo abbiamo fatto grazie al contributo di Luca Ferrari, partner and global head of sports dello studio internazionale Withers, con il quale abbiamo affrontato sia il “caso Suarez” sia le prospettive dell’ingresso dei fondi di private equity nel mondo del calcio.
Avvocato, partiamo dal “caso Suarez”, tralasciando le note vicende di cronaca giudiziaria. Il giocatore è extracomunitario per il campionato italiano, mentre non lo è per quello spagnolo. Per quale motivo?
Per il semplice motivo che ciascuno stato membro dell’UE decide autonomamente in tema di immigrazione e cittadinanza. Quindi i criteri per concedere il visto, il permesso di soggiorno e il permesso di lavoro ai cittadini extracomunitari, ossia ai cittadini di Paesi non parte dell’Area Economica Europea (UE + Liechtenstein, Islanda e Norvegia), varia da Stato a Stato. Mentre sarebbe illecito per i Paesi membri UE (e Area Economica Europea) quali la Spagna e l’Italia, limitare la libera circolazione dei calciatori comunitari, è invece legittimo per gli stessi Stati limitare la circolazione intra-comunitaria di cittadini extracomunitari. In altra parole se un cittadino extracomunitario ottiene il permesso di risiedere e lavorare in Spagna, questa persona non può per ciò solo stabilirsi e lavorare in altro Paese membro. E’ ben vero che esistono trattati internazionali di cui è parte l’Unione Europea che vietano le discriminazioni tra lavoratori cittadini e non cittadini di un qualsiasi Stato membro, ma ciò significa solo che se Suarez fosse regolarmente residente in Spagna con regolare permesso di lavoro, non gli si potrebbero applicare condizioni meno favorevoli di quelle che si applicano ai colleghi comunitari. Se invece Suarez avesse ottenuto la cittadinanza Spagnola, sarebbe diventato comunitario a tutti gli effetti e avrebbe diritto di giocare ovunque in Europa. Viceversa, se ha solo uno status particolare, proprio della Spagna, che magari favorisce l’immigrazione e l’impiego di stranieri provenienti dall’America Latina, sia considerato o no extra-comunitario per La Liga, non può godere dei diritti di libera circolazione propri dei cittadini spagnoli.
Qual è l’iter per un atleta extracomunitario per diventare comunitario in Italia? Quali i tempi tecnici?
L’Iter e i tempi sono quelli per l’ottenimento della cittadinanza italiana o di qualsiasi altro stato membro dell Area Economica Europea. Ogni stato stabilisce propri requisiti e procedure.
Come vede la possibilità di ingresso dei fondi di private equity nel calcio? Quali le prospettive?
Lo vedo possibile in due modi: acquisto di un club di un campionato intermedio, o di club minore di uno dei 4/5 maggiori campionati, dove il modello di business dovrebbe essere fondato sulla formazione e lo sviluppo di talenti da cedere con importanti plusvalenze; acquisto di un club primario in campionato primario, per sviluppare un piani di crescita basato su diritti media, stadio, merchandising e licensing, contando idealmente sulla partecipazione nelle competizioni europee.