La Camera dei Deputati ha dato il via libera definitivo al ddl Nordio con 199 voti favorevoli, 102 contrari e nessun astenuto. La discussione finale si è conclusa questa mattina, sancendo importanti cambiamenti nel sistema giuridico italiano, tra cui l’abrogazione del reato di abuso d’ufficio, modifiche alle norme sulle intercettazioni, e nuove disposizioni sulla collegialità nelle decisioni di custodia cautelare e sui limiti al potere di appello del pubblico ministero per determinati reati.
Il disegno di legge C. 1718, di iniziativa governativa, era già stato approvato con modifiche dal Senato il 13 febbraio 2024. Composto da 9 articoli e un allegato, rappresenta un passo significativo nel rafforzamento delle garanzie per gli indagati e nella protezione dei pubblici amministratori.
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Dichiarazioni e posizioni politiche
Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha dichiarato: “L’approvazione di questo Ddl rappresenta una svolta nel rafforzamento delle garanzie per gli indagati e una mano tesa a tutti i pubblici amministratori, che non avranno più paura di firmare. Ringrazio tutti i parlamentari, i colleghi di Governo e l’intero staff del Ministero per questo importante risultato.”
Il fronte delle opposizioni si è spaccato, con Azione e Italia Viva che hanno votato a favore del ddl. Enrico Costa (Azione) ha definito il provvedimento un primo passo, pur auspicando che le deroghe siano ridotte nel tempo. Anche Roberto Giachetti di Italia Viva ha espresso un voto favorevole, pur considerandolo “il minimo sindacale”.
Dall’altro lato, il capogruppo di Avs in commissione Giustizia alla Camera, Devis Dori, ha criticato aspramente il ddl Nordio, definendolo un arretramento delle tutele per i cittadini. Anche il M5s ha espresso preoccupazione per l’abrogazione dell’abuso d’ufficio, con Cafiero De Raho che ha sottolineato i rischi di favorire l’illegalità e proteggere i “colletti bianchi”.
Principali modifiche introdotte
Abrogazione del reato di abuso d’ufficio
L’articolo 1 del ddl abroga il delitto di abuso d’ufficio (articolo 323 del codice penale) e modifica l’art. 346-bis c.p. sul traffico di influenze illecite. Le nuove disposizioni richiedono che le relazioni del mediatore con il pubblico ufficiale siano esistenti e intenzionalmente utilizzate per ottenere indebitamente denaro o altre utilità economiche.
Tutela delle comunicazioni
L’articolo 2 introduce modifiche al codice di procedura penale per rafforzare la tutela della libertà e della segretezza delle comunicazioni del difensore. Viene esteso il divieto di acquisizione delle comunicazioni tra l’imputato e il difensore, e imposto di interrompere immediatamente le intercettazioni quando si tratta di comunicazioni vietate. È inoltre vietata la pubblicazione del contenuto delle intercettazioni non utilizzate nei provvedimenti giudiziari.
Decisioni collegiali sulla custodia cautelare
L’articolo 2 prevede anche la collegialità nelle decisioni sulla custodia cautelare durante le indagini preliminari, con l’obbligo di un interrogatorio preventivo documentato.
Limitazione del potere di appello del PM
Il ddl limita il potere del pubblico ministero di proporre appello contro le sentenze di proscioglimento per determinati reati, come violenza o minaccia a un pubblico ufficiale e falsa testimonianza.
Archivio delle intercettazioni e ruolo della magistratura
L’articolo 3 modifica l’articolo 89-bis disp. att. c.p.p. per includere i dati personali relativi a soggetti diversi dalle parti tra quelli da proteggere con segretezza. L’articolo 4 apporta modifiche all’ordinamento giudiziario per introdurre la composizione collegiale del giudice per le indagini preliminari.
L’articolo 5 aumenta di 250 unità il ruolo organico della magistratura, mentre l’articolo 6 chiarisce il limite di età per i giudici popolari delle Corti d’assise. L’articolo 7 regola l’incidenza dei provvedimenti giudiziari sull’avanzamento di grado dei militari.
Impatto finanziario e applicazione
L’articolo 8 quantifica gli oneri derivanti dall’aumento di organico della magistratura e prevede le relative coperture finanziarie. L’articolo 9 stabilisce che le modifiche al codice di procedura penale in materia di decisione collegiale entreranno in vigore due anni dopo l’entrata in vigore della legge.
L’approvazione del ddl Nordio segna un’importante evoluzione nel sistema giudiziario italiano, introducendo nuove garanzie per gli indagati e modifiche significative alle norme sulle intercettazioni e sulle decisioni di custodia cautelare. Sebbene accolto positivamente da parte della maggioranza, ha suscitato forti critiche da parte delle opposizioni, preoccupate per le possibili implicazioni negative sulle tutele dei cittadini e sul contrasto alla corruzione.