Dedalus, team legale al lavoro su acquisizioni e sicurezza dei dati

Giovanni Cucchiarato, group general counsel, fa il punto sul ruolo del dipartimento legale, in prima linea nel processo di espansione internazionale dell’azienda e nelle tematiche legate a compliance, corporate governance e trattamento dei dati sanitari.

La pandemia non ha fermato la strategia di espansione di Dedalus. Nell’ultimo anno, infatti, l’azienda leader a livello internazionale nel software sanitario, ha messo a segno numerose acquisizioni e stretto importanti partnership all’estero. Crescita anche sul fronte legal: il team conta oggi 15 risorse e porta avanti progetti legati a tematiche strategiche come compliance, corporate governance e gestione dei rischi contrattuali. A guidare la squadra, dal dicembre scorso, è Giovanni Cucchiarato, Group General Counsel. Le Fonti Legal lo ha intervistato per comprendere responsabilità, organizzazione e progetti del team.

Sono passati sette mesi dal suo insediamento come group general counsel. Di cosa si è occupato maggiormente e quali sono state le sue priorità?
Sono stati sette mesi veramente intensi, più di quanto mi aspettassi all’inizio, e le priorità sono state molteplici e di diversa natura. Sicuramente le operazioni di m&a hanno avuto un peso importante, in particolare l’acquisizione del business Healthcare Software Solutions della multinazionale americana DXC Technology, che ha portato Dedalus a diventare uno dei leader a livello globale nel settore delle soluzioni software in ambito ospedaliero e diagnostico, con una presenza in oltre 40 paesi e un fatturato di oltre 700 milioni di euro. Nel frattempo, non ci siamo però fermati, avendo chiuso parallelamente altre importanti acquisizioni, una in Danimarca (Amphi Systems) e ben due in Germania (Dosing GmbH e OSM AG), oltre ad aver siglato una partnership strategica con ObvioHealth, organizzazione di ricerca virtuale che offre strumenti di sperimentazione clinica decentralizzati. Nel contempo, anche grazie alla crescita del team, che in questi mesi si è arricchito di nuove risorse e competenze fino ad arrivare agli attuali 15 componenti, abbiamo avviato e portato avanti progetti di grande importanza strategica, volti all’integrazione e al coordinamento a livello globale delle policies e strategie interne in tema, ad esempio, di trattamento dei dati, compliance, gestione dei rischi contrattuali, procurement, corporate governance etc.

A livello organizzativo, in che modo il team legale ha gestito le restrizioni dovute alla pandemia?
Siamo un team internazionale e quindi, anche se non ci fossero state le restrizioni dovute al Covid, a livello organizzativo non sarebbe cambiato molto. Abbiamo un team legale in ciascuna delle regioni del mondo più significative per fatturato e conseguentemente mole di lavoro. Ad oggi siamo presenti con un ufficio legale interno in Italia, Germania (che copre l’intera area Dach, comprese Austria e Svizzera), Francia, Gran Bretagna/Irlanda e Australia (quest’ultimo competente anche per la Nuova Zelanda ed il resto dell’area Apac).
Affinché tutti siano aggiornati e si sentano coinvolti su quanto succede in una realtà complessa e in forte crescita come Dedalus, ogni venerdì facciamo una video-call di gruppo, anche al fine di conoscersi meglio e creare quello spirito di squadra che già caratterizza i componenti del mio team e del quale vado particolarmente fiero. Avendo quasi tutti iniziato la propria avventura in Dedalus durante la pandemia, anche nelle varie regioni il lavoro a distanza è la regola, mentre andare fisicamente in ufficio è diventata l’eccezione, e credo sarà sostanzialmente così anche in futuro nonostante le restrizioni si siano allentate ed andranno auspicabilmente allentandosi sempre di più nei mesi a venire.
Probabilmente quello più old style sono proprio io, che vado in ufficio tutti i giorni (assieme a pochi altri colleghi, tra cui il nostro Group Head of Tax Giovanni Aprile), anche se lo faccio prevalentemente per ragioni di comodità, visto che la scuola di mia figlia, dove la accompagno ogni mattina, si trova a poca distanza dalla sede milanese di Dedalus. Nonostante la tecnologia abbia ridotto le distanze ed aumentato l’efficienza sul lavoro, ritengo che le interazioni personali con i colleghi rivestano ancora una grande importanza. Per questo motivo, ogni mercoledì i membri italiani del team finance, guidato dal Group Cfo Angelo Maresca e di cui fa parte anche il dipartimento legale, si incontrano nella sede di Milano per lavorare, oltre che per pranzare, tutti insieme.

Nell’ultimo anno Dedalus ha puntato all’espansione mettendo a segno importanti operazioni di m&a. Quale sarà, a suo avviso, l’andamento delle operazioni straordinarie a livello globale nei prossimi mesi?
Non posso svelare, per ovvie ragioni di confidenzialità, dettagli sui nostri obiettivi strategici in ambito m&a, ma posso confermare che Dedalus è intenzionata a continuare il suo percorso di crescita globale e di creazione di valore, anche tramite acquisizioni strategiche mirate, che vengono comunque sempre valutate con scrupolosità ed attenzione.
Tale crescita è resa possibile soprattutto dal supporto, finanziario, ma non solo, dei nostri principali azionisti (il fondatore Giorgio Moretti e il fondo di private equity Ardian, socio di maggioranza, ai quali si è recentemente aggiunto, con una significativa quota di minoranza, il fondo sovrano di Abu Dhabi ADIA), oltre che delle banche e degli altri soggetti finanziatori.

Quali sono i prossimi progetti della direzione legale?
Dobbiamo continuare sulla strada tracciata in questi mesi, soprattutto con riferimento ai progetti strategici che ci permetteranno di operare in maniera coesa ed integrata, come un gruppo globale deve necessariamente fare.
Penso, per citare solo un paio di questi progetti, entrambi in fase avanzata di realizzazione, all’implementazione a livello globale di una efficace politica e strategia in materia di protezione e trattamento dei dati sanitari, e alla creazione di un codice etico di gruppo.

Quali sfide dovranno affrontare i legali di impresa nei prossimi mesi?
A prescindere dall’ovvia considerazione che le sfide cambieranno, anche sostanzialmente, a seconda dei settori in cui opera l’azienda per la quale si ha la fortuna o la sfortuna di lavorare, con i dipartimenti legali delle aziende operanti in settori in grande crescita, come il nostro, che dovranno affrontare le problematiche legate, ad esempio, all’espansione internazionale, ritengo che la sfida principale per il futuro sia rappresentata dall’incremento esponenziale dell’utilizzo delle nuove tecnologie, con le conseguenti problematiche legali connesse, ad esempio, alla sicurezza informatica.

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