Nordio: “L’Intelligenza Artificiale supporta il giudice, ma non lo sostituirà”

Cosa ha detto Nordio in merito all'AI e al processo telematico.
nordio

Durante il primo incontro del G7 Venice Justice Group, evento organizzato dal Ministero della Giustizia, il gruppo di lavoro, creato su iniziativa del Ministro Carlo Nordio durante il G7 Giustizia di Venezia lo scorso maggio, ha dedicato la sua prima giornata di discussione all’impatto dell’Intelligenza Artificiale (IA) nel settore della giustizia.

L’incontro è stato aperto da Antonio Mura, Capo dell’Ufficio Legislativo del Ministero della Giustizia, e ha visto i saluti istituzionali di Riccardo Guariglia, Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri, e di Alfredo Mantovano, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Durante il suo intervento, il Ministro Nordio ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa, evidenziando come il G7 Venice Justice Group rappresenti uno spazio privilegiato per il confronto tra i Ministeri della giustizia dei Paesi G7 sulle sfide globali. “Questa iniziativa, che ha trovato un sostegno positivo dai nostri leader al vertice G7 di Borgo Egnazia, è stata formalmente riconosciuta nella loro Dichiarazione Finale”, ha dichiarato Nordio.

Il Ministro ha poi affrontato il tema centrale della giornata, ovvero l’Intelligenza Artificiale, chiarendo che, sebbene l’IA possa essere di grande supporto per l’attività giudiziaria, non potrà mai sostituire il giudice. “L’IA non possiede creatività – ha spiegato Nordio – ma si limita a simulare, attraverso algoritmi, variabili che imitano il pensiero umano, senza poterlo replicare completamente”. Per quanto riguarda l’applicazione dell’IA in giustizia, il Ministro ha affermato che essa sarà uno strumento utile per il “lato tecnico” del giudice, ma non potrà mai sostituire le sue qualità fondamentali come il buon senso, l’umiltà e la capacità di comprendere l’animo umano. “Il ruolo del giudice è ben più di un’applicazione rigida della legge. Implica un’analisi profonda dei fatti, sia da un punto di vista materiale che psicologico”, ha sottolineato Nordio. “In quest’ambito, l’IA dovrà sempre essere supervisionata e affiancata dall’intelligenza umana. Non dobbiamo temerla, ma imparare a gestirla, trasformando i suoi rischi in opportunità”.

Nella sua introduzione, Antonio Mura ha enfatizzato l’importanza di un equilibrio tra l’adozione dell’IA nel settore giuridico e la salvaguardia di un approccio che ponga al centro la persona. “Per il Venice Justice Group è fondamentale garantire l’autonomia del giudice, assicurando la qualità dei dati e la trasparenza degli algoritmi. L’IA rappresenta una grande opportunità da cogliere, per rendere la giustizia più tempestiva, equa e accessibile a tutti”, ha concluso Mura.

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