Nel contesto della gara per l’affidamento del primo project financing italiano relativo ad un carcere, l’impresa di Costruzioni Ing. E. Mantovani ha censurato la propria esclusione
Nel contesto della gara per l’affidamento del primo project financing italiano relativo ad un carcere, quello della Provincia di Bolzano, difesa da Claudio Guccione, unitamente ai colleghi dell’Avvocatura Provinciale Renate Von Guggenberg, Laura Fadanelli e Alexandra Roilo, l’impresa di Costruzioni Ing. E. Mantovani, difesa da Maria Alessandra Sandulli, esclusa dalla gara, ha censurato (prima al Tar e poi presso il Consiglio di Stato) la propria esclusione.
La Provincia aveva motivato il provvedimento di esclusione per non aver Mantovani dichiarato una sentenza di condanna, benché non definitiva, relativa al proprio legale rappresentante cessato dalla carica nell’anno antecedente la pubblicazione del bando; il che, per la Provincia, si è tradotto in una insufficiente e tardiva dissociazione dalla condotta penalmente rilevante del cessato. La portata innovativa della tematica è tale da aver comportato una rimessione alla Corte di Giustizia UE da parte del Consiglio di Stato della pregiudiziale questione sulla compatibilità della normativa nazionale sulle cause di esclusione dalle gare con la normativa europea, la quale si è pronunciata favorevolmente con la sentenza 20 dicembre 2017, C-178/16. Il Consiglio di Stato, prendendo atto della decisione dei Giudici Comunitari, ha respinto con sentenza 22 gennaio 2019, n. 544 l’appello dell’impresa Mantovani.