Nella nuova puntata di Doppio binario si è parlato di come è cambiata l’attività di formazione all’interno degli uffici legali nell’attuale contesto pandemico e quali novità normative. Se ne è discusso con l’avvocato Niccolò Pallesi, General Counsel di Ferretti Group e con Chiara Padovani, Fondatrice dello Studio Legale Padovani.
Come è cambiata appunto l’attività di formazione nel vostro ufficio legale tenendo conto di quello che è appunto questo particolare contesto storico dettato dai cambiamenti che ci sono stati a causa proprio della pandemia?
Niccolò Pallesi. Diciamo che è stato un stata una sfida perché ha colto di sorpresa tutti compresi noi general counsel oltre che avvocati per cui la formazione si è dovuto reinventare sostanzialmente come si è reinventata un utilizzo sempre maggiore delle piattaforme digital come ad esempio linkedin o attraverso dei webinar in cui gli studi legali si sono molto attivati anche per garantire la formazione di colleghi attraverso appunto dei webinar e delle lezioni online questo è stato certamente utile perché l’avvocato interno essendo strettamente a contatto con il business deve essere sempre e comunque aggiornato delle novità legislative contrariamente a prima dove ci si poteva dove si poteva andare in presenza e avere uno scambio con con i colleghi su questo scambio si è dovuto fare digitalmente ha un impatto ha avuto un impatto certamente lo stato della digitazione del paese che ha avuto non poche difficoltà però diciamo che da questo punto di vista almeno parlo per per quanto riguarda la mia azienda siamo riusciti a reinventare una modalità di formazione virtuale che comunque ha garantito la di poter continuare quella che era la formazione precedente fatta però di partecipazione a convegni fisici e uno scambio anche umano di rapporti con con i colleghi. certamente all’interno della formazione uno degli aspetti più significativi è stato quello della forza maggiore che è sicuramente una delle cause che ha maggiormente coinvolto a causa della pandemia.
Per quanto riguarda la formazione devo dire che è stata una sfida sim oserei dire almeno per quanto riguarda ferretti vinta attraverso la possibilità di continuare con la formazione nonostante quello che è successo a livello globale.
Quali sono appunto le tematiche e le nuove sfide per il vostro ufficio legale?
Niccolò Pallesi. Ce ne sono molte di sfide diciamo principalmente io utilizzo con i miei collaboratori due termini principali che sono l’ufficio legale in questi tempi deve diventare bisogna puntare sulla sostenibilità e sulla digitalizzazione dell ufficio legale questo perché si è sostenibilità è un termine che è venuto fuori molto spesso soprattutto negli ultimi tempi e questo ha comportato anche un po cambiamento della figura dei dei legali interni perché perché attraverso questa questa situazione mondiale che si è venuta a verificare l’ufficio legale è stato un po il destinatario di tutto quello che le altre funzioni aziendali non erano in grado di affrontare o domande alle quali non sapevano rispondere che esulavano anche da temi prettamente legali appunto la cosa succede con efficientando i processi ovvero alla sostenibilità il bilancio di sostenibilità delle aziende che cosa significa quindi tutti i temi che hanno avuto come conseguenza un allargamento delle competenze di noi legali interni per renderci non solo magari come eravamo considerati in precedenza delle funzioni di supporto ma dei veri e propri business partners in questo senso e quindi a non limitare le competenze del general counsel ma questo vale anche per i miei collaboratori sei dei legali interni veramente ad aspetti legali ma abbracciare delle tematiche ben più ampi e ben più difficili cercando quindi di fornire una consulenza legale a 360 gradi diciamo.
Che importanza ha assunto l’attività di formazione degli uffici legali in quest’ultimo anno?
Chiara Padovani. Certamente la situazione globale di pandemie di emergenza sanitaria ha rappresentato un vero e proprio banco di prova non solo per la tenuta dei sistemi 2 3 1 e quindi per i modelli di organizzazione cessione controllo ma anche proprio per la gestione di un rischio totalmente imprevedibile non mappato mente e dai modelli che ha comportato un’attivazione importante di una formazione a tappeto degli uffici legali e della comunità lavorativa rispetto a come gestire i rischi diretti ed indiretti legati alla pandemia e soprattutto una formazione calibrata sa come gestire per così dire l’imprevedibile cioè a come la comunità lavorative quindi a come il sistema 231 debba reagire di fronte all’emergenza ad un’emergenza appunto neanche è collegata alla tipologia di attività economica di una determinata realtà aziendale quindi estratta un’importanza capitale di rai la formazione ecco quali sono però a questo punto i nuovi temi su cui appunto e le aziende dovrebbero investire proprio per nell’attività di formazione ritengo come dicevo poc’anzi che il primo tema sia una educazione della comunità lavorativa attraverso la formazione alla gestione gli stessi come dire protocolli di prevenzione dei reati presupposti previsti dal modello di ogni azienda e di gestione in chiave di emergenza e quindi formare sul tema della tracciabilità delle decisioni assunte in una situazione di emergenza sulla tracciabilità delle ragioni per la quale per le quali dato una situazione di emergenza ci possa essere un discostamento da un determinato protocollo pensiamo ad esempio la scelta dei fornitori per i dispositivi di protezione individuale che in uno stato congestionato come quello pandemico poteva certamente non passare da tutti i passaggi che normalmente un protocollo prevede per l’accreditamento e la selezione del fornitore ma non dimentichiamo che il tempo di pandemia che il tempo della pandemia ha segnato anche l’introduzione di nuovi reati presupposti tra i quali reati tributari e quindi certamente la formazione deve riguardare anche questi nuovi reati presupposto oltre mi scusi c’è un’ultima ultima chiosa anche una formazione attenta sulle modalità di utilizzo dei sistemi informatici al cui ricorso si è fatto proprio per anche la situazione di smat working che alcune aziende stanno vivendo ancora oggi è al cento per cento delle proprie popolazioni lavorative.
Volevo passare un attimo a parlare della disciplina del western blooming che sento amata dai penalisti. Quale importanza riveste questa disciplina nell’attività di formazione degli studi legali?
Chiara Padovani. Ha un’importanza centrale perché ricordiamo che per le aziende che sono dotate di un modello 231 li sera inserimento di canali di whistleblowing con le caratteristiche dettate dal decreto legislativo 231 del 2001 è obbligatoria così come obbligatoria la diffusione di questa disciplina del whistleblowing e quindi la formazione è appunto il canale che consente la comunità lavorativa nel suo complesso di conoscere i canali di segnalazione i contenuti della segnalazione e soprattutto come dire la formazione è il canale che permette alla comunità lavorativa di avere una grande consapevolezza circa l’assoluto anonimato che le segnalazioni devono avere e che e di cui in generale deve essere investito l’intero processo di analisi delle segnalazioni di trattazione delle segnalazioni quindi la formazione è indispensabile a proposito appunto di segnalazione in che modo a suo avviso andrebbe implementata l’attivita di segnalazione a tutela della della società io credo che una buona leva sia la conduzione delle sessioni di formazione dedicate a lewis the blue wing da parte dell’organismo di vigilanza questo soprattutto in quelle realtà aziendali dove è proprio l’organismo di vigilanza ad essere il destinatario dei canali di segnalazione vede l’organismo di vigilanza rispetto al mister blog anzi mi viene da dire proprio con la cristallizzazione normativa de luis blooming a è divenuto sempre di più un vero e proprio mediatore culturale tra il sistema giuridico 2 3 1 e il linguaggio la realtà aziendale quindi tra il linguaggio manageriale questa forma questa questo modo di essere dell’organismo di vigilanza mediatore culturale è ancora più importante proprio per il sistema delle segnalazioni ed il fatto che i partecipanti alla formazione vedano conoscano dal vivo l’organismo di vigilanza che ripetono alcuni casi coincide con il soggetto che poi tratterà una determinata segnalazione da una grande fiducia alla comunità lavorativa da oltretutto una grande consapevolezza rispetto alla importanza di segnalare come atto di professionalità e non certo come del azione dolosa o colposa.
Nella seconda parte di Doppio Binario si è continuato a parlare di come è cambiata l’attività di formazione all’interno degli uffici legali ma anche di quali sono i nuovi rischi che stanno affrontando. Se ne è parlato con l’avvocato Giovanni Lombardi, General Counsel di Illimity Bank.
Quali sono appunto i nuovi rischi che state affrontando come ufficio legale considerando poco anche la vostra attività che si svolge come sappiamo in via del tutto digitale.
Giovanni Lombardi. Grazie per l’invito e grazie anche della domanda che mi consente di parlare di limiti non solo per le sue attività che come andrei ha detto si svolgono principalmente in forma digitale il limite è una banca nata sostanzialmente nel 2009 ammessa quotazione già nel 2019 e quindi ci troviamo ad affrontare le attività che svolgiamo secondo diciamo un paradigma radicalmente diverso per quello che è il mercato italiano abbinato alla difficoltà e complessità di un’asta quotata in borsa sul mercato primaria sul mercato che la pandemia è che un po quello che rimane sempre il retro pensiero quando si parla di rischi per un’azienda a mio avviso non ha cambiato il panorama dei rischi legali o dei rischi in generale che la banca si trova ad affrontare per proprio per la sua natura di banca totalmente militava in questo siamo una banca specializzata che si focalizza su pochi settori di attività che riteniamo siano quelli più confacenti a quello che è che sono le prospettive di sviluppo del paese intero quindi mettiamo insieme i rischi tipici legati allo sviluppo del business quindi di erogazione del credito che tipicamente di col credito che noi definiamo credito difficile cioè avere a che fare con clientela prevalentemente core vorrei quindi non con clientela retail a cui eroghiamo credito in situazioni particolari che sono tipicamente le situazioni di società in difficoltà oppure società ad alto potenziale che stanno cercando vie di crescita e di sviluppo quindi tutte se vogliamo realtà particolarmente articolate e complesse a questo si abbina il fatto che esso una banca neonata a questo punto di vista e ea avendo vissuto una fase i primi due anni di grande crescita sia di business che soprattutto di crescita di personale dover gestire contemporaneamente lo sviluppo del business a tante nuove iniziative con un team di colleghi prevalentemente giovani che cresce molto velocemente ha con sé un rischio esponenziale come se fosse una start up della startup di tanto il che vuol dire non solo fare crescere la formazione dei colleghi ma creare diciamo quelle quei contesti e quei presupposti tali per cui tutti i colleghi siano perfettamente perfettamente a conoscenza del quadro normativo di riferimento e non solo di normativo esterna ma anche di normativa interna in questo verso una banca vigilata un grande vantaggio anche se per molti colleghi soprattutto del business è percepito come un vincolo tra l essere soggetti a una priorità di normative che definisce un quadro esterno molto dettagliato molto complesso anche ma all’interno del quale si ha poi la possibilità di definire i propri processi interni e in piena compliance con quelle che sono i requisiti posti dalla normativa estera quindi se vogliamo c’è una sorta di guida imposta dal regolatore all’interno del quale poi l’obiettivo è sviluppare processi aziendali e più snelli e sempre più deboli questo è un esercizio che abbiamo fatto fin dall’inizio quindi fin da al 2019 finalizzato una puntuale mappatura di tutti i processi aziendali all’inizio eravamo mappato oltre 270 processo processi aziendali che in quei processi aziendali avevamo individuato i rischi tipici con una mappatura dei rischi che poi si è evoluta nel tempo insieme a quella che è stata l’evoluzione naturale del business e di pari passo una mappatura puntuale di tutti i rischi come dicevo essere una realtà vigilata è quotata in borsa a far sì che il sistema di controllo dei rischi sia un sistema molto articolato e tipicamente più complesso rispetto a quello di altre aziende industriali il nostro sistema di controllo dei rischi a un sistema a tre livelli dove abbiamo le strutture di business che sono diciamo il cosiddetto di primo livello quindi responsabili dirette della corretta implementazione dei processi aziendali abbiamo i controlli di secondo livello che sono principalmente inerenti all’area del del risk management e dell’attività di compliance e antiriciclaggio e poi abbiamo i controlli di terzo livello che vedono la funzione internal audit è il soggetto che interviene in ultima istanza con verifiche tipicamente ex post e e ad esempio il soggetto cui vengono indirizzate le segnalazioni interne aziendali di mister blogging diciamo in questo panorama così articolato essere una banca start up per una direzione legale ha sicuramente un grande stimolo di attività e di intensità ricordo sempre che nelle banche a differenza delle realtà industriali la funzione compliance è propriamente una funzione di controllo distinta dalla funzione legale che è vista un po come un ibrido all’interno delle banche cioè una funzione che sta a cavallo fra il supporto business e e poi l’interlocutore con le autorità di vigilanza per cui per le autorità di vigilanza siamo tipicamente quasi una funzione di controllo anche se poi i filtri evita questa etichetta funzione è come se avessimo un po la funzione di fare da raccordo tra le varie anime all’interno dell’azienda e da qua se vogliamo anche la centralità del ruolo che hanno le direzioni regali sempre più crescente non solo nelle realtà industriali ma in particolare in quelle di date banche assicurazioni ma tutto il mondo finte che sta subendo un’evoluzione lentamente in questo senso.
Lei avvocato aveva già sottolineato appunto l’importanza dell’attività di formazione all’interno della vostra specifica realtà e le chiedo su quali temi vi state concentrando particolarmente.
Giovanni Lombardi. La formazione in ambito bancario è sicuramente l’ambito costante di tutti i nostri processi interni di formazione qua permettetemi però una piccola premessa è una piccola descrizione di limiti commesso diciamo colazione i limiti come dicevo è cresciuta molto in questi due anni è passato ad avere una quarantina di persone a oltre 670 dipendenti con un aumento di complessità molto importante i colleghi che si sono uniti a noi hanno provenienze da oltre 200 aziende diverse vengo da oltre sedici settori merceologici totalmente diversi da quello bancario quindi portando competenze esperienze molto diversificate e quindi il primo esercizio è stato cercare di creare programmi formativi su più livelli che avessero da un lato la permettessero di colmare eventuali lacune in conoscenza specifica del business bancario del mondo della società vigilate regolamentate e del mondo delle società quotate e quindi tematiche come non soltanto le operazioni del credito i vincoli al riguardo ma anche rispetto a tematiche di market abuse market mani pulisce in quanto società quotata da un lato e poi perché molti dei nostri clienti sono a loro volta se sta con strumenti quotati sui mercati e quindi con attenzione quando si gestiscono e trattano per questi oggetti e questo è stato diciamo il primo esercizio dall’alto kato la difficoltà di creare un linguaggio che fosse accessibile a tutti quindi non un punto ma che facesse delle competenze tecniche legali o di compliance elementi centrali ma che avesse una modalità di fruizione molto più snella e molto più funzionale alle esigenze dei colleghi quindi che consentissero dei programmi di formazione molto diciamo diffusi durante tutto l’anno quindi sono corsi diversificati ea cui uno si iscrive sea curiosità di partecipare a determinati argomenti in più rispetto ai programmi obbligatori direttore riguardano il mondo del credito il mondo della consueta bancaria riguardano il mondo della compliance e in generale perché attività riguardano moltissimo le tematiche di gestione delle key e delle competenze specifiche rispetto all’uso della strumentazione aziendale quindi potrete utilizzo di tutti gli strumenti informatici è per noi un must che tutti i colleghi devono aver ben presente e questo è il primo strumento che serve a gestire un rischio strategico veramente rilevante per chi si posiziona sul mercato come edita totalmente digitale noi come banca di fatto non abbiamo più filiali operative se non una che fa sostanzialmente anche attività di back office per cui tutta la nostra e ventella interagisce con la banca in maniera in maniera informatica utilità quindi è fondamentale che ci sia veramente un livello di conoscenza delle apparecchiature e dei sistemi alti perfettamente integrato o le attività che vengono svolte quindi programmati sono programmi su base praticamente semestrale con dei corsi di formazione obbligatori per tutti i colleghi quindi a tutti i livelli dall’amministratore delegato altri modelli impiegati questo per noi è fondamentale non solo perché ci sono comunque dei requisiti di legge che ci obbligano come si sa vigilata a porre in essere questi programmi di formazione ma proprio perché è connaturato al nostro dna essendo una banca nata digitale non possiamo certo trascurare o sottovalutare questi elementi di attenzione e soprattutto dobbiamo far sì che siano tutti allo stesso livello quindi che il livello di conoscenze sia diffuso trasversale che soprattutto in costante aggiornamento rispetto a quelle che sono le evoluzioni dell’attività dei colleghi.
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