L’Africa è il nuovo Eldorado

Africa

Si moltiplicano gli investimenti degli studi legali: tra i settori più in espansione il project finance, l’m&a, l’healthcare, il design e l’agrifood

Gli avvocati puntano sull’Africa. Si stanno moltiplicando, infatti, i progetti degli studi legali nel Continente, con desk o partnership ad hoc per accompagnare i clienti italiani che vogliono fare affari nei paesi africani. Tra i settori legali in cui c’è maggiore bisogno di assistenza sull’asse Italia-Africa, il project finance, l’international taxation, l’M&A, ma anche healtcare, tecnologia , design, agrifood.Ha fatto da apripista BonelliErede ormai oltre due anni fa. Da ultimo è arrivato Gianni Origoni Grippo & partners, che ha aperto un Africa Desk. Mentre Pavia e Ansaldo di recente ha annunciato l’avvio di una collaborazione con Uniafrica per la divulgazione e la formazione sul diritto Ohada, organizzazione internazionale composta da 17 stati africani che ha armonizzato e uniformato il diritto commerciale degli stati aderenti, per facilitare e promuovere le attività e gli investimenti degli operatori locali e internazionali.

Lo studio internazionale Dla Piper opera da diverso tempo in Africa, con un team che comprende circa 200 avvocati, dislocati tra i vari hub di Johannesburg, Londra, New York, Parigi, Casablanca, Dubai, Perth, Hong Kong e Beijing. Fanno sapere: «abbiamo un ampio e comprovato know-how nei più importanti settori imprenditoriali africani, tra cui servizi finanziari, beni di consumo, energia e risorse naturali, infrastrutture, costruzioni e trasporti, tecnologia e telecomunicazioni, sia in termini di consulenza sia in complesse controversie e arbitrati internazionali». Lo studio ha esteso la propria attività in diverse zone del continente istituendo un Dla Piper Africa Group con presenza in oltre 15 paesi africani. E Dla Piper fa parte di una lunga serie di macroscopici studi internazionali (in termini di dimensioni del network e di uffici esteri) che guardano a un mercato tanto vario quando complesso. L’Africa è un continente e se su quella frontiera, in termini di investimenti e di business, ci hanno già messo gli occhi in tanti da tempo, ci sono tante Afriche ancora da aggredire. Ma anche i grandi studi italiani puntano forte su un continente dalle enormi potenzialità.

Come detto, lo studio legale Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners in Africa ha appena avviato un desk che si rivolge a paesi come Egitto, Ghana e Sudafrica. Oltre al fatto che gli uffici di Gop in Abu Dhabi possono essere un hub rilevante per raggiungere il continente nero. Dice Alessandro Giuliani, partner in corporate finance di Gop, specializzato nell’assistenza a società italiane e straniere, fondi di private equity e banche, che «l’Africa Desk è il punto di riferimento per tutte le attività dello studio che hanno come target questioni di diritto locale o clienti presenti in uno dei Paesi del continente africano. Abbiamo avviato lo sviluppo dei nostri contatti locali. Sull’Africa c’è molto interesse anche se poi occorre depurare chi vuole attivare un business davvero e chi no». Continua: «l’esperimento è piuttosto ambizioso. Del resto lo studio si sta espandendo verso Sud e dopo Cina e Abu Dhabi l’Africa è diventato un passo ovvio e a me interessava personalmente come sfida. Non ho un orizzonte temporale strettissimo e i risultati, se si vedranno, saranno nel medio termine. Inoltre il focus sarà limitato ad alcune aree. In Egitto, per esempio, siamo entrati dalla porta principale perché abbiamo assistito un gruppo di imprenditori non italiani per l’importazione di gas da Israele». E conclude: «molto si basa sui rapporti, stiamo creando un network di avvocati nei luoghi e nei settori in cui pensiamo di avere del lavoro. Creeremo poi una struttura interna nostra con l’obiettivo di costruire un gruppo di lavoro. La presenza del governo italiano, come ministero degli affari esteri, Ice e Sace, è molto più attiva rispetto al passato. In questa fase storica noi, come gli Stati Uniti, siamo molto più presenti sull’Africa rispetto al passato. Ne è una dmostrazione la presenza in loco di grossi studi internazionali. Finora è stato lasciato molto spazio alla Cina (che del resto ha messo 60 miliardi di dollari di investimenti sul tavolo per i paesi africani) e ora si va al recupero». Il Desk Africa di Gop si può dunque già fregiare di aver gestito alcuni deal molto importanti dal punto di vista sia strategico sia dimensionale. «Da questi risultati occorre partire per sviluppare il nostro business plan dei prossimi anni», taglia corto Giuliani. I settori? Medicina ospedali, tecnologia, design, agrifood, telefonia, dato che c’è una classe media che ha bisogno di servizi. Ma tutto, dicono gli esperti, va studiato molto attentamente. Dando uno sguardo agli studi attivi in Africa, c’è anche Cms (che in Italia ha una presenza a Milano e a Roma) che nel continente opera da oltre 50 anni. Cms è presente in Algeria, Marocco e Angola (Algeri, Casablanca, Luanda) con una rete di corrispondenti in oltre 25 paesi. Il gruppo ha un team dedicato alle questioni africane che comprende avvocati che si trovano in Francia, Germania, Portogallo, Brasile, UK e Singapore e parlano arabo, inglese, francese e portoghese. Le practice che copre in Africa includono: energia, infrastrutture, servizi finanziari, telecomunicazioni, consumer products e real estate; i professionisti sono esperti nel diritto locale e collaborano con varie organizzazioni come Ohada, Waemu, Cemac.

È molto ambizioso anche il piano di internazionalizzazione di BonelliErede che sull’Africa ha cominciato con l’Etiopia e l’Egitto per poi coprire il resto dell’Africa mediterranea e quella orientale. Lo studio ha aperto un ufficio al Cairo (dove ci sono tre professionisti) e uno ad Addis Abeba, oltre a due partnership esclusive con due studi leader nei rispettivi paesi. BonelliErede ha sottoscritto un importante accordo di partnership in esclusiva con lo studio leader del mercato etiope Tameru Wondm Agegnehu nell’ambito dei servizi legali proposti a investitori italiani e internazionali con interessi in Etiopia che integrino le competenze specialistiche di BonelliErede con quelle di diritto locale, in particolare nelle aree di pratica cross-nazionali, come arbitrati internazionali, project finance, international taxation, M&A e anti-corruzione. Inoltre, ha integrato la law firm Tribonian Law Advisors, leader nell’area del Golfo. «Questa integrazione con Tla è un passaggio chiave all’interno del nostro progetto in Africa e Medio Oriente. Riteniamo che la sinergia con Tla sia particolarmente significativa su tre direttrici. Da un lato, un aumento ulteriore della nostra capacità di intercettare lavoro connesso ad investimenti internazionali verso l’Africa. Dall’altro, una maggior efficacia nell’assistenza agli investitori del Golfo nelle strategie di espansione in Italia, ma anche Europa. Infine, grazie alla complementarietà tra nostre competenze locali, in primis construction, arbitrati, project finance, fiscalità internazionale e quelle di Tla nell’m&a, potremo ancor meglio assistere gli investitori e i player industriali internazionali e locali che operano nel Golfo», spiegano i co-managing partner Stefano Simontacchi e Marcello Giustiniani. L’attivismo di BonelliErede è già cominciato tempo fa ma solo ora è stato deciso di fare questo passo in più. L’Africa ha tassi di sviluppo dall’alto potenziale e in Egitto, per esempio, il Pil è previsto in crescita di 4-5 punti percentuali nel prossimo anno. Basti pensare al progetto New Cairo, per cui sono stati previsti oltre 30 miliardi di sterline di investimenti. BonelliErede ha fatto sapere di essere in un processo di rafforzamento con i principali studi legali africani e di voler aprire in altri 2 o 3 paesi entro cinque anni.

E la lista è lunga: già da anni lo studio Santaniello & Partners, attraverso rapporti di collaborazione con studi legali nigeriani, offre assistenza ai clienti nel diritto commerciale, civile e penale. Lo stesso dicasi per lo studio Eversheds Bianchini che ha avviato da tempo collaborazioni con studi legali in Africa. Ma in Sud Africa, in particolare, i nomi grandi ci sono tutti già da parecchi anni: da Bowmans a Norton Rose, da Webber Wentzel (in collaborazione con Linklaters) a Edward Nathan Sonnenbergs. Insomma, per gli imprenditori italiani che volessero davvero cimentarsi in questo difficile continente, da ora in poi potranno contare su un supporto legale che si sta strutturando sempre di più e sempre meglio.

A cura di Francesca Vercesi

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