Lavoro, tutte le criticità aperte dalla crisi

Un utilizzo improprio della cassa integrazione con causale Covid19, a danno dei lavoratori. Si tratta di una delle problematiche che si sono aperte, nel mondo labour, nel corso del 2020 a causa della pandemia globale.

Un utilizzo improprio della cassa integrazione con causale Covid19, a danno dei lavoratori. Si tratta di una delle problematiche che si sono aperte, nel mondo labour, nel corso del 2020 a causa della pandemia globale. A raccontare le principali criticità per uno dei settori più colpiti dalla crisi è Maria Fotia, founding partner di FM Law.

Quali sono le principali novità normative e criticità emerse nel 2020 nel mondo del lavoro?
Il mondo del lavoro nell’ambito della pandemia da Covid19 è fra quelli che ha subito maggiori ripercussioni. Ciò inevitabilmente ha determinato che
nel 2020 la quasi totalità delle novità normative legate alla “emergenza Covid19” ha riguardato il diritto del lavoro.
La più importante novità è sicuramente l’utilizzo quasi totale dello smart-working, per lo meno nei settori e nelle tipologie di lavoro ove ciò fosse e sia possibile. Infatti, anche se nel nostro ordinamento era già presente dal 2017 una normativa per il lavoro agile, quest’ultima è stata sempre poco applicata, se non da parte delle grandi aziende. Da marzo 2020, su spinta del legislatore, lo smart-working è invece diventato parte integrante della vita di una larga fetta di lavoratrici e lavoratori e, come tale, ha obbligato tutti a un ripensamento delle modalità di svolgimento del rapporto di lavoro.
Con riferimento alle criticità emerse nel 2020, vi è stata di certo una grossa crisi economica, soprattutto per le piccole e medie imprese e nell’ambito delle attività che sono state completamente sospese per lunghi periodi a partire dal lockdown di marzo 2020. E non solo, vi è stato un utilizzo improprio della gestione della cassa integrazione con causale “Covid-19”; i.e. casse attivate senza rotazione e/o in modo tardivo, causando inevitabilmente dei danni ai lavoratori. D’altra parte il blocco dei licenziamenti per motivi economici, salvo dunque che per giusta causa, se da una parte ha limitato lo tsunami dei licenziamenti che sarebbero stati effettuati in questo periodo storico, dall’altra ha creato situazioni di stallo, difficilmente gestibili, tanto per le aziende che per i lavoratori.

Quali saranno a suo avviso le prossime evoluzioni in ottica 2021?
Dalle dichiarazioni rilasciate dal Governo durante il periodo festivo è evidente che anche per il 2021 il tema centrale della legislazione, anche giuslavoristica, sarà ancora la gestione dell’“emergenza Covid-19”.
Quasi certamente vi sarà un intervento legislativo in ordine alla gestione dei licenziamenti, dal momento in cui vi sarà lo sblocco di questi ultimi, che dovrebbe coincidere con il mese di marzo 2021.
Sarà dunque interessante osservare quali saranno i provvedimenti del Governo per bilanciare la libertà degli imprenditori con gli interessi dei lavoratori. Credo inoltre che verrà messa mano alla disciplina dello smart working, in modo da renderne l’utilizzo da parte di molte aziende “abituale” e non più “eccezionale” come in questi mesi.

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