Malasanità, l’analisi preventiva fa la differenza

In un caso di malasanità a fare la differenze è l’elevata specializzazione del consulente legale

In un caso di malasanità a fare la differenze è l’elevata specializzazione del consulente legale ma anche il livello di accuratezza con cui viene esaminato preventivamente l’accaduto, la cui analisi deve coinvolgere non solo l’avvocato, ma anche i medici legali e gli specialisti.
A sostenerlo è Andrea Marzorati, Main Partner dello studio Studio legale Marzorati, che ripercorre gli step da seguire in presenza di una responsabilità medica e le novità della normativa in vigore.

Avvocato Marzorati, come giudica l’attuale normativa in tema di responsabilità professionale medica?
In linea generale, l’attuale normativa, L. n. 24/2017 Gelli-Bianco, continua ad essere tutelante per il paziente, soprattutto quando la richiesta di risarcimento danni viene fatta contro la struttura sanitaria, come l’Ospedale e la Clinica. Inoltre la struttura sanitaria, sia pubblica che privata, risponde anche dell’operato dei propri medici.
Quindi di norma l’Ospedale dovrà risarcire il danno se non prova di aver fatto tutto correttamente (esatto adempimento o non imputabilità). Sarà comunque chiesto al paziente, o in caso di decesso ai suoi familiari, di provare che vi sia stato un aggravamento della malattia o l’insorgenza di una nuova patologia nonché un nesso di causalità tra il comportamento del medico e il danno.

Cosa pensa della diversità di trattamento tra responsabilità del medico e della struttura?
In sede civile l’attuale normativa ha, di fatto, agevolato l’azione contro la struttura sanitaria rispetto a quella contro il medico. Infatti, vi sono delle differenze se il paziente volesse chiedere il risarcimento direttamente alla struttura oppure al medico (che non abbia assunto un’obbligazione contrattuale). In linea generale, sarebbe più facile per il paziente agire contro la struttura poiché sarebbe onere di quest’ultima dare la prova dell’adempimento.
Viceversa, se agisse contro il medico, sarebbe il paziente a dover dare la prova della colpa medica. È stato introdotto un doppio regime di responsabilità, contrattuale per la struttura ed extracontrattuale per il medico. Anche il termine di prescrizione cambia, entro 10 anni per agire contro la struttura e cinque anni contro il medico.

Quali sono gli step che deve seguire chi è vittima di malasanità e in che modo si riconosce la qualità della prestazione legale?
La prima cosa è affidarsi ad un avvocato che segua tutto l’iter fino alla liquidazione del danno.
Il legale assisterà il paziente e i suoi familiari in tutti gli step, dalla raccolta della documentazione medica, come la cartella clinica, alla redazione della lettera di richiesta danni; tratterà con il liquidatore dell’assicurazione e, se necessario, inizierà una procedura di Accertamento Tecnico Preventivo per ottenere una relazione tecnica redatta dai Consulenti del Tribunale.
È importante che quando ci si rivolge ad uno studio legale, preferibilmente specializzato in responsabilità medica, l’avvocato faccia subito un approfondito controllo insieme ai propri medici legali e medici specialisti.
Quindi, quando viene da noi un paziente vittima di un presunto danno da malasanità, prima di partire con un’azione legale, facciamo un’accurata analisi, senza alcun impegno per il paziente, per verificare se ci sia effettivamente responsabilità, se siano state seguite le linee guida e le buone pratiche mediche.
Chi viene seguito dal nostro Studio legale per un caso di responsabilità medico-sanitaria non deve anticipare nulla per il compenso dell’avvocato, dei medici legali e medici specialisti di parte fino al risarcimento del danno.
Non deve neppure anticipare per la relazione di parte del medico legale e degli specialisti.
Riteniamo che anche chi non abbia le possibilità economiche debba avere la possibilità di poter affrontare una procedura di risarcimento del danno.
Abbiamo poi creato www.impegnosalute.com, un sito internet con molte notizie utili, indicando anche come procediamo.

Che tipo di casi avete seguito maggiormente nel corso dell’anno?
Noi seguiamo tutte le principali branche della medicina, tuttavia nell’ultimo anno abbiamo constatato un sensibile aumentato dei casi di chirurgia estetica. Si rivolgono a noi donne ma anche uomini, dalle persone più giovani che fanno i primi ritocchi a quelle più in là con gli anni che hanno voglia di mantenere inalterato il proprio aspetto estetico.
Ci contattano principalmente per il viso e il seno. Ad esempio, per il seno seguiamo casi dove sono stati commessi errori durante gli interventi estetici di mastoplastica additiva o riduttiva, quindi l’aumento o la diminuzione della taglia, o di mastopessi ossia la correzione di un seno che incomincia a rilassarsi. Trattiamo anche casi di responsabilità medica per interventi di chirurgia plastica, in particolare ricostruttiva a seguito di operazioni di mastectomia per problemi oncologici. Chi si rivolge al nostro Studio legale vuole prima di tutto comprendere cosa sia effettivamente successo e se l’errore poteva essere evitato. Certamente il risarcimento economico del danno costituisce un segno tangibile, anche perché il paziente si trova spesso a dover affrontare una seconda costosa operazione per riparare, in tutto o in parte, il danno. Si può inoltre ottenere la restituzione di quanto pagato per il primo intervento sbagliato, il risarcimento delle spese già sostenute e di quelle che si dovranno in futuro affrontare, nonché la liquidazione di tutti i danni, tra cui quello biologico temporaneo e permanente.

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