Modelli 231, priorità all’adeguamento ai nuovi reati

L’adeguamento dei modelli organizzativi sta procedendo a rilento. A testimoniarlo è Nicola Lucarelli, founder partner di Lucarelli Lavanga & Partners.

L’introduzione di nuovi reati ha reso necessario un immediato adeguamento dei modelli organizzativi che, sia per le piccole-medie che per le grandi imprese italiane, complice anche l’emergenza pandemica, sta procedendo a rilento. A testimoniarlo è Nicola Lucarelli, founder partner di Lucarelli Lavanga & Partners.

Quali sono le principali novità in materia di responsabilità ex d.lgs. 231/2001?
La formale adozione di un Modello aggiornato al dato normativo e coerente con la struttura organizzativa aziendale permette, ove il Modello stesso sia efficacemente attuato, di minimizzare il rischio di realizzazione di illeciti o, eventualmente, di ottenere l’esonero dalla responsabilità amministrativa nel caso di commissione di un reato previsto dal D.Lgs. 231/2001 attraverso l’elusione delle regole aziendali. Le principali novità in materia intervenute nell’ultimo biennio riguardano i reati sottoelencati ed impongono un necessario adeguamento del modello adottato in epoca antecedente l’entrata in vigore delle singole nuove norme. In particolare parliamo dei reati introdotti dal D.Lgs. 75/2020 – Reati tributari; Peculato mediante profitto dell’errore altrui (art. 316, C.P.); Abuso d’ufficio (art. 323, C.P.) dei reati aggiornati dal D.Lgs. 195/2021 – Art. 25-octies “Ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, nonché autoriciclaggio”; dei reati introdotti dal D.Lgs. 184/2021 – art. 25-octies.1 “Delitti in materia di strumenti di pagamento diversi dai contanti”; ed, infine, dei reati introdotti dalla l.n. 238/2021 (entrata in vigore il 01.02.2022) – “Delitti informatici e trattamento illecito dei dati”; “Delitti contro la personalità individuale”.

Quali le maggiori criticità che stanno riscontrando le imprese nell’applicazione dei modelli 231 e quale ruolo riveste il consulente nell’affiancarle?
Le maggiori difficoltà si ravvisano soprattutto da parte di piccole e medie imprese che a volte, purtroppo, ignorano del tutto l’esistenza della possibilità di dotarsi di un adeguato Modello. Proprio in questi casi il ruolo del consulente risulta fondamentante per far comprendere all’imprenditore gli evidenti vantaggi che l’adozione del modello comporta. Personalmente, anche in aziende strutturate, ho ravvisato forti criticità soprattutto nelle attività preparatorie all’adozione del modello stesso.

Come sta procedendo l’adeguamento delle imprese italiane ai modelli 231?
L’adeguamento da parte delle imprese italiane dei modelli alle nuove fattispecie di illeciti, anche a causa del periodo emergenziale appena terminato, procede purtroppo a rilento anche perché, prima del necessario adeguamento è necessario procedere allo svolgimento delle attività necessarie per la realizzazione del progetto di aggiornamento del documento, tenuto conto delle modifiche normative intervenute (delle linee guida di Confindustria nella loro ultima versione di giugno 2021, delle linee guida di settore (Linee Guida AIOP), delle best practice di riferimento e, infine, delle eventuali variazioni all’assetto organizzativo intervenute a seguito della prima adozione
del Modello.

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