“Multinazionale del diritto”, modello alla prova del 2020

Per gli studi legali si chiude un anno, il 2019, che sarà ricordato soprattutto per l’operazione “di mercato” più importante dell’ultimo decennio: il trasferimento di buona parte di Lombardi Segni e associati in BonelliErede.

Una fusione, o meglio un “inglobamento”, che ha scardinato gli equilibri del mercato legale, lanciando lo studio guidato da Stefano Simontacchi e Marcello Giustiniani al primo posto per potenzialità di fatturato. Ma non solo. Se si guarda oltre i numeri, con il maxi trasferimento di 70 professionisti, di cui dieci soci, ha preso vita un nuovo modello di studio legale: una vera e propria “multinazionale del diritto”.

Nonostante i numerosi proclami che da anni vogliono avvicinare gli studi legali al modello impresa, infatti, di fatto BonelliErede rappresenta forse il primo caso di una firm strutturata come una multinazionale. D’altronde, in caso contrario non sarebbe stato possibile inserire in un sol colpo una tale quantità di professionisti, con tutte le conseguenze organizzative e strutturali del caso.

Operazioni riuscita, quindi? Non del tutto. Sì, perché anche in questo caso c’è il classico “rovescio della medaglia”. Che inizia a mostrarsi. Già subito dopo la maxi-fusione, infatti, secondo i soliti “bene informati”, il malumore serpeggiava tra alcuni professionisti provenienti da Lombardi, soprattutto tra quelli di primo piano. Per il semplice fatto che approdare nel più grande studio d’Italia comporta una serie di compromessi, spesso “al ribasso”, soprattutto per gli avvocati specializzati in settori già ben presidiati da BonelliErede.

Per farla breve, tanti avvocati si sono ritrovati “ridimensionati”, sia come ruolo sia, si dice, come compenso. Tanto che i primi nodi cominciano a venire al pettine: giusto un mese fa ha fatto le valigie Mauro Pisapia, con tutto il suo team di diritto amministrativo, dopo che le aveva disfatte pochi mesi prima in seguito al trasferimento da Lombardi. Nuova destinazione, uno studio di media fascia come Simmons & Simmons, dove con tutta probabilità il team potrà avere una maggiore vetrina.

Può essere che Pisapia sia una “mosca bianca”, ma sta di fatto che la sfida che attende BonelliErede, nel 2020, e che sarà emblematica per tutto il comparto degli studi legali d’affari, consiste proprio nella fase di assestamento e posizionamento dello studio. In base all’esito sarà possibile rispondere al quesito dei quesiti: il mercato, ma soprattutto gli avvocati, sono già pronti per il “modello multinazionale”?

Ma il 2020 sarà decisivo anche per gli studi di medio-piccole dimensioni, che cominciano ad avere il fiato corto, vedasi la recente chiusura di Paul Hastings. A rischio, decine di firm “a metà del guado”, strette tra i grandi studi full services e le boutique iperspecializzate, che sembrano avere il futuro in mano. Il prossimo anno ci dirà se questo trend si cristallizzerà definitivamente o meno. Intanto, su questo numero di Le Fonti Legal, trovate la fotografia delle operazioni e dei protagonisti del 2019.

Con l’obiettivo di fornire uno strumento di analisi del passato che serva a interpretare e provare ad anticipare il futuro. Per quanto possibile.

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