Essere innovativi non significa esclusivamente investire in nuove tecnologie, ma impegnarsi in un percorso di alta formazione e di sviluppo delle competenze specifiche. Con particolare riferimento alla professione di commercialista, è questo l’idea di innovazione espressa da Tina Gullì, fondatrice dello studio commercialista Dott.ssa Gullì Business Solutions.
In che modo l’innovazione è entrata a far parte delle dinamiche dello Studio?
Quattro sono stati i passaggi fondamentali:
Software innovativi: per prima cosa, il cambiamento deve poter contare su dei software avanzati per la raccolta e la gestione dei dati.
Integrazione e collaborazione: l’importanza di avviare delle collaborazioni tra studi, così da rendere maggiormente efficienti le attività a basso valore aggiunto.
Cloud computing: l’utilizzo di piattaforme di cloud computing per aumentare la collaborazione tra professionisti.
Strumenti condivisi: il quarto e ultimo il supporto di strumenti condivisi per l’analisi dei dati ai fini delle attività di consulenza.
Quali sono gli aspetti innovativi dello Studio Gullì che vengono maggiormente apprezzati?
Crescere in modo equilibrato, internazionalizzare e globalizzare il mercato, start up e modello di governance, controllare e decidere con sicurezza.
La vostra realtà opera in ambito internazionale e aiuta giovani professionisti ed imprenditori a realizzare i loro sogni. Cosa ci può dire in merito e come si definisce il vostro approccio?
Il mio approccio è stato sempre di spronare i giovani a mettersi in gioco, cioè non devono al primo ostacolo, al primo ostacolo lasciare, lasciarsi andare. Cioè devono assolutamente andare avanti nonostante le vicissitudini che ci sono state, cioè i tempi sono stati difficili ma loro devono continuare a mettersi in gioco e fare in modo che i loro sogni diventino realtà, perché non è facile, lo so, lo sappiamo bene, però la curiosità forma parte dell’uomo, il reinventarsi giorno dopo giorno anche perché non bisogna rimanere fermi bisogna reinventarsi giorno dopo giorno e affrontare nuove sfide, nuovi ostacoli e così man mano ci riesci, cioè non ti devi fossilizzare in un punto ma andare avanti e fare sempre meglio. E così la tua curiosità e la tua voglia di cambiare viene soddisfatta e loro si sentono felici nel senso che fanno una cosa nuova che li appaga, non è solo per la fama o per i soldi ma è qualcosa che li fa felici, ecco quindi quando si spostano in un altro paese con cose nuove eccetera è una sfida che per il giovane è qualcosa che lo appaga e questo ha avuto parecchi casi di giovani che hanno avuto delle grandi dei grandi successi anche se si sono spostati in un altro territorio un’altra cultura un altro modo di fare perché si sono reinventati, si sono reinventati e hanno avuto, cioè bisogna avere il coraggio di reinventarsi, questo è il segreto. Specialmente adesso che cambiano le cose continuamente, il mondo, la globalizzazione, è un continuo cambiamento.
Quali sfide innovative dovranno affrontare i commercialisti nei prossimi anni?
Non si deve più investire solamente sul lato delle nuove tecnologie: altri due passaggi sono necessari e improrogabili: investire nella formazione di qualità e favorire la crescita a livello dimensionale degli studi professionali. È necessario impegnarsi anche sull’evoluzione delle competenze del commercialista.
Questo dovrà infatti sempre occuparsi primariamente di contabilità e di fisco, aggiungendo ulteriori competenze e servizi, con approfondimenti per quanto riguarda la gestione della crisi d’impresa, la consulenza aziendale, la business intelligence, e altro ancora.
La specializzazione dei dottori commercialisti, per essere davvero utile alle aziende clienti, deve essere accompagnata da una crescita degli studi, i quali potranno optare, in molti casi, per l’aggregazione, così da poter offrire assistenza e consulenza a 360 gradi.