Ci avviamo alla fine del primo trimestre di questo 2019 e le previsioni, rispetto allo sviluppo dell’economia nazionale e internazionale, restano negative. Come raccontiamo in questo numero di Le Fonti Legal, da un lato gli investimenti verso l’Italia sono congelati in attesa di capire l’esito delle partite più importanti che si giocano a livello internazionale: le scelte politiche Usa, il nodo Brexit, le elezioni europee su tutte.
Dall’altro lato, il sistema bancario sta affrontando una sfida cruciale: la contemporanea difficoltà di accesso al mercato dei capitali e l’esigenza di reperire fondi a lungo termine per via della prossima scadenza delle quattro aste di rifinanziamento T-Ltro, impongono modalità alternative di recupero dei fondi: la raccolta retail e la dismissione dei crediti deteriorati sembrano le strade più percorribili.
Nel mezzo, il tessuto imprenditoriale italiano, che si trova in una morsa in cui è cruciale trovare forme differenti di finanziamento per competere sui mercati internazionali. Oggi, infatti, se da un lato l’80 per cento delle risorse prestate alle pmi passa ancora dalle banche, dall’altro stanno crescendo gli strumenti alternativi: social lending, minibond, fintech, crowdfunding su tutti.
Ma come intercettare le opportunità?
Diventa cruciale, in questo processo, sia la banca, che deve saper accompagnare l’imprenditore nella sua crescita a livello internazionale nella comprensione dei rischi legati ai settori di business. Sia la figura del professionista, da cui passa la ricerca dei fondi, il rinnovamento della governance, la gestione del passaggio generazionale. Parliamo del private banker, decisivo se pensiamo che l’85% delle imprese italiane sono familiari. Ma anche dell’avvocato, che nel processo di internazionalizzazione deve saper consigliare il cliente in modo preventivo rispetto ai rischi legati all’operazione, al paese e ai settori di investimento.
In campo per le imprese, poi, oltre ai commercialisti, ci sono i consulenti del lavoro. Questi ultimi, in particolare, grazie al recente protocollo siglato dall’Ordine nazionale con il Mediocredito Centrale, potranno offrire alle pmi l’opportunità di accesso a finanziamenti a condizioni economiche di vantaggio. Insomma, il contatto tra il mondo professionale da un lato e quello finanziario dall’altro, rappresenta oggi la via principale per sostenere lo sviluppo del tessuto imprenditoriale italiano. Una sfida che Le Fonti Legal sta cercando di raccontare mettendo a confronto professionalità diverse, ma il cui incontro produce valore, lavoro, business.